Il 24 novembre la città di Amelia celebra la patrona santa Fermina, e copatrona della diocesi, nella ricorrenza del suo martirio. Fermina nacque a Roma nel 285 d.C., figlia del praefectus urbis’, Calpurnio. Da giovanissima abbracciò il cristianesimo e con impegno e entusiasmo si consacrò all’apostolato, convertendo tantissime persone. Proprio per la testimonianza della sua fede fervida e operosa fu uccisa. Era il 24 novembre del 304 quando la giovane Fermina fu martirizzata dal prefetto romano di Amelia, Magenzio. Dopo numerosi tormenti, appesa con i capelli alla colonna (la tradizione vuole che sia quella posta all’ingresso del duomo), mentre veniva torturata con le fiamme, Fermina morì pregando il Signore per sé e per i suoi persecutori. Molti vedendola morire in quel modo si convertirono al Vangelo. Nessuno l’aiutava, ma il Signore non l’abbandonò. Sono passati 17 secoli da allora e Fermina è, ancora oggi, un esempio di come amare il Signore, anche in mezzo ai sacrifici, ai problemi, alle difficoltà della vita. A lei è legata anche la vicenda del consularisOlimpiade, che aveva tentato di sedurla, ma che fu da lei convertito e diede poi la vita per la fede. Il 24 novembre la cittadina di Amelia organizza un programma ricco di eventi per festeggiare la sua patrona: il centro storico, in gran parte racchiuso all’interno di poderose mura di cinta, viene addobbato con luci e festoni che gli conferiscono una suggestiva atmosfera. Durante la giornata è un susseguirsi di celebrazioni religiose che testimoniano l’intensa devozione che la popolazione locale da secoli destina alla propria patrona. Al mattino del 24 novembre verranno celebrate ogni ora le messe in cattedrale, alle ore 10 la celebrazione sarà presieduta da mons. Franco Gualdrini, vescovo emerito diocesano, alle ore 11.15 dal mons. Girolamo Grillo vescovo di Civitavecchia, città della quale santa Fermina è patrona, nel pomeriggio alle ore 17 si terrà la rievocazione storica della pesatura e offerta dei ceri, secondo gli Statuti del 1346, alla presenza dei cittadini e delle autorità civili e religiose. Nei tradizionali abiti del Trecento, i rappresentanti dei borghi del territorio comunale offrono alla patrona grossi ceri il cui peso equivale simbolicamente a quello dei nuclei familiari presenti nel borgo che essi amministrano. Dopo la cerimonia si terrà la solenne celebrazione presieduta dal vescovo diocesano mons. Vincenzo Paglia alla presenza dei sacerdoti della diocesi e animata dalla corale ‘Amerina’ e dal coro ‘BluHope’.
La colonna della nostra fede
Si celebra il 24 novembre ad Amelia la tradizionale festa della martire santa Fermina. Perseguitata dal potere, convertì molti con la sua testimonianza
AUTORE:
Elisabetta Lomoro