Da quando ho avuto l’occasione di diventare animatrice del grest ad oggi, in cui soprattutto invece mi ritrovo un po’ a coordinare i nuovi animatori, non smetto mai di chiedermi cosa porti degli adolescenti che hanno appena concluso un faticoso anno di scuola, tra la sveglia presto, interrogazioni e verifiche, il lunedi mattina subito dopo l’inizio della libertà, a rimettersi in gioco; è stato bello vedere come ogni mattina, nonostante la stanchezza, accoglievano ogni singolo bambino con il sorriso e come, con un’energia non così scontata, lo portino per tutto il giorno.
Non nascondo che giorno dopo giorno la fatica si è fatta sentire: sicuramente fatica fisica,tra una partitella e i vari giochi, ma soprattutto mentale, in quanto si diventa forse per la prima volta veramente responsabile e complice dei sogni, delle necessità ,insomma della vita di qualcun altro e gratuitamente. E’ stato bello vedere spesso gli animatori mettersi da una parte con qualche bambino più in difficoltà o triste per qualche motivo, come riuscisse a parlarci e a dare consigli come un fratello maggiore, quindi andando oltre la differenza di età.
Il grest nella nostra piccola parrocchia è anche un momento in cui le generazioni si incontrano: a parte i giovani e giovanissimi, ci sono le signore che aiutano in cucina, ormai le nonne e le mamme del grest, per non parlare dell’aiuto indispensabile di alcuni genitori che a turno hanno dedicato intere mattinate, rendendosi disponibili per qualsiasi necessità.
Come esempio di questa unione un po’ di tutte le età, ricordo benissimo il giorno in cui una delle coordinatrici adulte ha portato lana e ferri, e contro ogni aspettativa un bel gruppetto di ragazzi, animatori compresi ,si sono messi a imparare le varie tecniche . Insomma veramente 2 settimane in cui non solo i bambini sono coinvolti, ma un po’ tutta la parrocchia.
Maria Leucci