‘Torno da Mamma Morena’

Il caso della piccola Sara continua a suscitare commozione. Ma la vicenda si apre su inattesi orizzonti di fede

Solidarietà e commozione, che non significa pura e semplice curiosità, ma l’inizio di un cammino che incomincia ad inquadrare la sfera dell’approfondimento serio ed attento, intorno alla vicenda di Sara Mariucci. Continua a far parlare di sé, non solo per essere finita, seppur in forma anonima, sulle pagine dell’ultimo numero di Famiglia Cristiana, la bambina di origine eugubina morta a poco più di tre anni il 5 agosto scorso a Villapiano Scalo, dove si era recata insieme ai genitori ed al fratellino per alcuni giorni di vacanza, fulminata da una scarica elettrica mentre stava per salire su una giostrina. Intorno alla sua brevissima esistenza non c’è più soltanto la nobile e sentita solidarietà umana, ma incomincia a farsi strada il desiderio, o meglio la concreta opportunità, di addentrarsi in sfere che si possono penetrare soltanto se la semplice ragione umana lascia spazio alla fede: nessuno lo dice apertamente, ma neppure esclude che Sara possa essere stata coinvolta in un evento miracoloso. Tutto ruota intorno a quella ‘visione’ raccontata alla mamma Anna, la sera prima di morire: l’incontro su una nuvola lontana con ‘Mamma Morena’, una signora bella e dolcissima, dalla quale desiderava ritornare. Nei giorni immediatamente successivi si è scoperta la particolare venerazione di cui gode la Madonna Morena a Copacabana, in Bolivia, in un santuario al centro di grandi pellegrinaggi da tutta l’America latina, i cui festeggiamenti si concentrano soprattutto nei giorni 5-6 agosto! A Copacabana si sono recati di recente anche Anna e Michele, i genitori di Sara, che hanno approfittato della circostanza per riportare una bella statua della Madonna Morena, poi donata alla chiesa parrocchiale di San Martino in Colle, dove Sara è stata battezzata e dove si sono svolti i solenni funerali, prima della sepoltura nel piccolo cimitero. E proprio alla Bolivia, in particolare alla missione di Santiago de Huata, dove opera il missionario eugubino don Leonardo Giannelli, sono stati destinati i fondi raccolti nel nome della bambina; a consegnarli hanno provveduto direttamente Anna, Michele e la zia Rosa. Della donazione è stata data notizia durante una messa officiata nella piccola chiesa frazionale nel secondo mese della morte, dal vescovo mons. Mario Ceccobelli, colpito dall’intera vicenda, dopo aver parlato a lungo con mamma Anna. ‘Intendo capire cosa c’è dietro tutto questo, anche se ho una mia idea’, ha commentato il presule invitando i fedeli a pregare ed a riferire eventuali circostanze utili a meglio delineare una situazione che guarda oltre la semplice sfera terrena.

AUTORE: Giampiero Bedini