Non era mai successo. Venerdì della scorsa settimana i giovani di tutto il mondo hanno marciato pacificamente per le strade di 98 Paesi, dalla Norvegia al Giappone. Una mobilitazione globale per “salvare” il pianeta, quello che Papa Francesco nella Laudato si’ ha definito la “nostra casa”.
Le manifestazioni in Umbria
Anche in Umbria la partecipazione degli studenti, e non solo loro, a questa mobilitazione planetaria è stata sorprendente. Più di 2.000 persone hanno marciato a Perugia, senza bandiere e simboli di partito. Erano un migliaio a Terni. Ma ci sono state manifestazioni anche a Foligno, Spoleto, Narni, Amelia, Orvieto e in tanti altri centri della nostra regione, dove in alcuni casi gli studenti sono anche andati a raccogliere rifiuti in giardini e altri luoghi pubblici.
Aderendo così alla mobilitazione planetaria promossa dal movimento #FridaysForFuture, cominciata con lo sciopero (che dura da molti mesi), davanti al Parlamento svedese, di una ragazzina di 16 anni, Greta Thunberg.
Il corteo perugino
Alla marcia di Perugia, la manifestazione studentesca più affollata degli ultimi anni, hanno partecipato anche bambini delle scuole elementari con genitori e insegnanti, sindacati e associazioni quali Tavola della pace, Libera, Legambiente ed Emergency.
Non c’erano, come detto, bandiere e simboli politici, ma solo cartelli. Tanti, con slogan quali “Ci siamo rotti i polmoni”, “Nessuno è troppo piccolo per fare la differenza”, “La nostra casa è in fiamme”, “Salviamo il nostro futuro”, “Siamo tutti cittadini del mondo”. Non c’erano però solo i giovani, ma anche genitori e nonni che portavano cartelli con scritto “Difendiamo i nostri figli” e “Agisci subito per il loro futuro”.
Quando i manifestanti sono sfilati sotto i palazzi della Regione, in tanti hanno gridato “Aprite le finestre!”. Davanti a uno dei portoni di palazzo Donini c’erano gli assessori Antonio Bartolini e Fernanda Cecchini, che poi hanno inviato un comunicato ai giornali con scritto: “Siamo fierissimi che in tanti siete scesi in piazza a marciare e siamo con voi, a sostegno della battaglia per il futuro del pianeta, consapevoli di essere di fronte a una sfida globale che deve vedere tutti impegnati a fare di più e meglio”.
“Questa manifestazione è un campanello di allarme per i nostri politici” ha detto ai microfoni, tra gli applausi, Lorenzo Ciccarese, ricercatore Ispra e membro dell’Ipcc, Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico.
Le parole dei giovani
“Oggi comincia una nuova fase storica” ha poi dichiarato dagli stessi microfoni Giacomo, uno degli studenti intervenuti alla fine della manifestazione davanti alla chiesa di Sant’Ercolano. “Non saremo violenti, ma saremo fastidiosi. I colori politici – ha proseguito tra gli applausi – non sono benvenuti, ma i politici sappiano che hanno bisogno del nostro voto”.
“Non ci fermeremo – ha detto Francesco – perché oggi inizia la vera marcia per salvare il pianeta e il nostro futuro”. Anche con un impegno personale concreto.
“Noi giovani – ha detto Caterina – siamo quelli con meno colpe e più colpiti, ma siamo anche quelli che possiamo fare di più. Con un passo alla volta, un gesto alla volta”. Ad esempio, preferire la bicicletta e i mezzi pubblici all’auto privata, non sprecare cibo e “acqua quando ci laviamo i denti”, riducendo i rifiuti e cercando di mettere in moto quella “economia circolare” più rispettosa dell’ambiente.
“È importante cambiare noi stessi – ha detto invece Giovanni – e avere premura di quello che ci è stato dato. Da oggi – ha proseguito tra gli applausi – mi auguro che questo non sia un solo giorno, ma tutti i giorni del nostro futuro”.
A Terni
Un impegno condiviso anche dal migliaio di giovani che hanno partecipato alla manifestazione di Terni. “Siamo studenti, siamo giovani, cittadini di Terni e del mondo – hanno detto gli organizzatori incontrando il sindaco Leonardo Latini – e questa manifestazione non è la fine, ma l’inizio di un percorso di rivendicazione. Questo è il nostro impegno, che vogliamo portare avanti nel presente perché Terni abbia un futuro!”.
Enzo Ferrini