La prima comunicazione della prefettura di Terni sulla revoca dell’accoglienza ad alcuni cittadini stranieri nelle strutture gestite dall’associazione di volontariato San Martino ha destato preoccupazione nella Chiesa diocesana.
“È iniziata l’epurazione” ha detto il vescovo Giuseppe Piemontese a margine dell’incontro con i giornalisti nella festa di san Francesco di Sales. Si è detto preoccupato della situazione degli immigrati in città, perché con il Decreto sicurezza che non prevede la possibilità di richiesta e il rinnovo di asilo per motivi umanitari, si creerebbe una situazione molto delicata per gli immigrati colpiti dal provvedimento, che rischiano di rimanere “per strada”.
“Il timore per la propria sicurezza – ha aggiunto – , la paura dell’estraneo e del diverso, lo stato di precarietà economica e sociale stanno facendo perdere quella lucidità mentale e quel coraggio civico che porta ad affrontare i problemi con razionalità, intelligenza, solidarietà e compassione.
È in atto una ‘guerra tra poveri’, nella quale stiamo perdendo anche quel senso di famiglia e di solidarietà che ha sempre contraddistinto il popolo italiano e la nostra Terni. Ancora una volta, non possiamo tacere sul tema dell’accoglienza e dell’integrazione dei migranti e dei richiedenti asilo, che purtroppo, non governato in maniera adeguata, sta diventando fortemente divisivo sia per la complessità della sua conduzione, sia per la violenza di un vento decisamente contrario all’umana pietà e anche a una ragionevole soluzione.
Siamo consapevoli di essere inadeguati a risolvere il problema, che tuttavia non è un problema ‘di Chiesa’ o ‘dell’Europa’. Le persone che oggi sono tra noi sono un’emergenza e un problema che riguarda tutti i cittadini, ciascuno secondo il grado delle sue responsabilità, e va trattato non con diktat, ma con ragionevolezza, con politiche intelligenti, mosse dal Diritto intriso di umanità, e anche un pizzico di misericordia, da parte di autorità e cittadini.
Non sono nella condizione di fare la predica a nessuno, ma non posso non fare appello al senso di umanità dei cittadini, cristiani e non, anche in vista di evitare situazioni di ulteriori disagi per tutti”.
Elisabetta Lomoro