La responsabilità per il creato è stata una riscoperta comune delle Chiese cristiane: è infatti all’interno del cammino ecumenico che essa si è imposta come esigenza determinante ed è dal mondo ecumenico (in primo luogo dal Patriarcato ecumenico di Costantinopoli) che nasce nel 1989 la proposta di una Giornata per il creato. Anche in Italia la Conferenza episcopale ha istituito in settembre una giornata celebrativa per la salvaguardia e la difesa del creato. Nella diocesi di Terni Narni Amelia e a livello regionale, promossa dalla Conferenza episcopale umbra, la giornata sarà celebrata sabato 23 settembre a Terni con una serie d’iniziative che coinvolgeranno anche gli studenti delle superiori, con l’intento di sensibilizzare sulla questione ambientale e del degrado dell’ecosistema planetario, esaminandone i diversi aspetti come l’inquinamento, il mutamento climatico, crisi delle risorse idriche. Sabato 23, alle ore 10.30, a Palazzo Primavera sarà proiettato il film-documentario L’incubo di Darwin ambientato in Tanzania, a cui farà seguito il dibattito moderato dal pastore battista Italo Benedetti. Alle ore 16, a palazzo Primavera, si terrà la tavola rotonda: ‘Salvaguardia del creato quale sviluppo sostenibile?’ alla quale parteciperanno mons. Vincenzo Paglia, Paolo Raffaelli sindaco di Terni, Carlo Cirotto dell’Università di Perugia, Simone Morandini, teologo, e Giorgio Karalis, direttore di Italia Ortodossa. Alle ore 18.30 presso il belvedere inferiore della cascata delle Marmore si terrà una coreografia teatrale con musica e poesie a cura di Germano Rubbi. La Giornata per la salvaguardia del creato è un momento forte di unione delle chiese cristiane che, in sintonia con le altre comunità ecclesiali europee, intende riaffermare l’importanza, anche per fede, della questione ecologica con tutte le sue implicazioni etiche e sociali. Il creato è un grande dono di Dio esposto a seri rischi da scelte di vita che possono degradarlo, rendendo insostenibile particolarmente l’esistenza dei poveri della Terra. E la responsabilità nei confronti del creato è un tema sul quale ultimamente tutte le confessioni hanno sentito la necessità di prendere posizione. Tanto da inserirlo anche nella ‘Charta oecumenica’, siglata da tutte le Chiese cristiane europee a partire dalla loro comune preoccupazione per uno sfruttamento dei beni della terra che avviene senza tener conto del loro valore intrinseco, senza considerazione per la loro limitatezza e senza riguardo per il bene delle generazioni future.