Lunedì 10 dicembre si è tenuto un concerto di Natale al Centro ecumenico San Martino di Perugia per l’ultimo appuntamento prima della pausa natalizia. Un concerto però sempre in stile “ecumenico”: ad esibirsi infatti, è stato il coro della parrocchia ortodossa romena di Perugia “San Sava”, con canti natalizi tradizionali a cappella.
Dodici giovani, originari della Romania ma residenti a Perugia e dintorni, hanno intonato insieme melodie tipiche romene per festeggiare la nascita di Gesù. “Siamo un coro natalizio, creato apposta per le feste” spiega Madalina, una delle cantanti. “I canti natalizi ci fanno rivivere il Natale della nostra infanzia ed è anche un modo per vedersi tra conterranei, visto che normalmente non riusciamo a trovare molte occasioni per frequentarci. Così un mese fa abbiamo cominciato a fare le prove due volte a settimana”.
Oltre all’esibizione al Centro ecumenico, i giovani si preparano alla sera della vigilia, quando canteranno porta a porta davanti alle case dei loro amici e parenti. “È una tradizione, quella di cantare per il vicinato, che anche in Romania, soprattutto nelle grandi città, purtroppo si sta perdendo – continua Madalina – . Questo è il nostro modo per mantenerla viva”.
Il coro non è composto da professionisti, ad eccezione di una giovane che studia al Conservatorio di Perugia e che dirige e tiene il tempo. “È un gruppo molto vario al suo interno, alcuni sono in Italia da molto, altri da meno. Qualcuno studia, qualcuno lavora, qualcuno è sposato e ha figli” racconta il parroco di San Sava padre Petru Heisu.
Andrei ad esempio è in Italia dal 2003 ed ha un bimbo piccolo cui sta insegnando i canti natalizi del suo Paese: “È giusto coltivare la nostra cultura e la nostra tradizione, per questo la sto tramandando a mio figlio già da ora”. Per il concerto al Centro ecumenico il coro ha indossato parte dell’abito tipico che solitamente si usa per le celebrazioni solenni.
“Il costume intero è molto complesso, ha tanti strati ed è ricamato in base alla regione di provenienza – spiega Madalina – . Dalla gonna, più stretta o più ampia, dal fazzoletto o dai disegni della camicetta riusciamo a capire da quale parte della Romania si proviene”. Non solo canti nel Natale romeno, ma anche tante celebrazioni: “Da noi il Natale dura tre giorni – spiega padre Heisu – dal 25 al 27, giorno in cui noi festeggiamo santo Stefano. Tutti e tre i giorni sono di divina liturgia solenne”.
Valentina Russo