Lo scorso anno ricorrevano 30 anni dalla consacrazione della chiesa e abbiamo solennizzato l’evento con una grande mostra fotografica sulla storia del paese, invitando a far festa con noi i fratelli che abbiamo acquistato nei decenni passati attraverso i gemellaggi: Friuli, San Marco di Norcia, Laviano, Croazia, Valtopina, Perù. E così sono stati con noi in particolare Zoran e Josip di Croazia e padre Toòo e Maòuco di Huaylas. Dall’anno 2001 abbiamo dato un tema alla nostra festa, avente come denominatore comune ‘La parrocchia comunità….’: missionaria, sacerdotale, che evangelizza, in comunione, solidale. Proprio perché vorremmo che la festa non fosse solo uno spazio di evasione, anche spirituale, limitato nel tempo, ma un momento di vera riflessione e di riscoperta di cosa significhi essere cristiani e comunità oggi e qui a Trestina. Una riflessione e una scoperta su cui, poi, impostare il nostro impegno dell’anno pastorale, che ci sta davanti. Sotto questo profilo la nostra festa non disdegna quei gesti di gioia, che tradizionalmente vengono chiamati festa esterna: le attività ludico-ricreative, culturali e culinarie. Siamo convinti, infatti, come diceva Romina all’incontro per programmare la festa di Bonsciano, che Gesù passa attraverso la globalità della vita delle persone e può essere annunciato, perché sia creduto e amato, anche nel divertimento e attorno ad una tavola imbandita. Che tema daremo quest’anno alla nostra festa? Non ne abbiamo esplicitamente parlato, ma potrebbe essere: parrocchia comunità che vive la speranza e testimonia Cristo risorto. È certo, comunque, che ci faremo condurre dall’impegno della Chiesa italiana che cammina verso Verona. E allora la nostra riflessione avrà come base la Prima lettera di Pietro e le tematiche dei cinque ambiti proposti per la riflessione dei convegnisti di Verona. Dentro i nostri incontri di preghiera rifletteremo su: la vita affettiva, il lavoro e la festa, la fragilità umana, la tradizione, la cittadinanza. E lo faremo con semplicità e con l’aiuto di Vincenzo Pallone, di Stefano Bravi, di don Paolino, di don Francesco e di don Andrea. Il momento clou della festa spirituale saranno la processione per le vie del paese, che ogni anno ha un tragitto differenziato, ed è veramente uno spandere preghiere con gioia e compostezza su tutta la vita del paese, con le sue sofferenze e le sue consolazioni; e le celebrazioni della domenica, preparate dalla celebrazione comunitaria del sacramento della penitenza. Accompagneranno questo impegno il pranzo comunitario, la caccia al tesoro e i vari giochi, soprattutto per i bambini, e lo spettacolo serale al teatro. Con molta probabilità anche quest’anno sarà allestita la mostra dell’hobby. Celebreremo alcuni nostri compaesani e ricorderemo le figure caratteristiche del paese con una originale mostra fotografica. Sia nella progettazione, come nella preparazione e, poi, nella realizzazione puntiamo molto sul coinvolgimento di tutti i membri della comunità, la quale è da noi intesa come famiglia in cui tutti hanno un posto e un ruolo, non designati dall’esterno, ma scaturiti dal battesimo. Il Vangelo ci ricorda che dobbiamo essere noi a preoccuparci di tutti e a dare il pane ai fratelli. Ritorneremo ancora sul tema della festa, per precisare e mettere a punto un programma preciso.
Gioia pastorale
TRESTINA. 'La parrocchia comunità'
AUTORE:
Don Vinicio Zambri