La 23a Marcia PerugiAssisi della pace

Tante guerre, ovunque nel mondo: in Siria, Yemen, Afghanistan, Iraq, Libia, Palestina, Somalia, Sudan, Sud Sudan, Ucraina, Repubblica Centrafricana, Mali, Costa d’Avorio, Niger, Nigeria… Oltre alle guerre manifeste ci sono poi altri conflitti o difficoltà che ostacolano la pace. Ne è un esempio il problema del lavoro, che spesso manca o prevede orari non rispettosi del riposo e della dignità. È su questi temi che si svolgerà, a distanza di due anni dall’ultima volta, la 23a “Marcia PerugiAssisi della pace e della fraternità” domenica 7 ottobre.

Decine di migliaia di persone, gruppi, scuole, associazioni ed Enti Locali si stanno organizzando in ogni parte d’Italia per partecipare alla Marcia che come di consueto, vedrà partire il corteo dai Giardini del Frontone di Perugia alle ore 9, per poi arrivare intorno alle 15 alla Rocca Maggiore di Assisi.

La storica marcia, ideata il 24 settembre 1961 da Aldo Capitini, è organizzata dal 1996 dalla Tavola della Pace, un luogo di confronto e progettazione di cui fanno parte associazioni, organizzazioni ed enti di vario genere che si interessano a percorsi di pace. Da qualche anno inoltre, nella promozione della Marcia si affiancano alla Tavola anche i Francescani del Sacro Convento, il Coordinamento nazionale enti locali per la pace e i diritti umani, il Coordinamento nazionale delle scuole di pace e la Rete della pace. Quest’ultima comprende, fra le altre, associazioni come Agesci, Acli, Arci e Legambiente.

Quest’anno nel 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (1948-2018), a 100 anni dalla fine della Grande Guerra e a 50 anni dalla scomparsa di Aldo Capitini, la Marcia sarà preceduta da un Meeting nazionale della Pace e dei Diritti Umani dal titolo “Diritti e responsabilità”. L’incontro si terrà a Perugia nei due giorni precedenti alla Marcia (5 e 6 ottobre) e prevede la presenza di oltre 3.500 studenti e insegnanti impegnati in percorsi di educazione alla cittadinanza, alla pace e ai diritti umani, alla legalità, al dialogo e allo sviluppo sostenibile. L’incontro offrirà a tutti la possibilità di incontrare un gran numero di persone e di partecipare a momenti di dialogo e laboratori che comprendono video, film, musica e poesia. Al termine della due giorni verrà scritta dai partecipanti al Meeting l’Agenda della Pace, dove la parola “pace” non sta a significare solo il contrario di guerra, ma il rispetto della dignità e dei diritti di tutti.