di don Tonio Dell’Olio*
Si dice che l’India sia il peggior luogo al mondo in cui essere donna. Si calcola che vi avvenga una violenza a sfondo sessuale ogni due minuti. Ed è sicuramente risultato di una mentalità maturata col tempo, retaggio culturale; sicuramente i Governi che si sono succeduti senza aver determinato politiche efficaci per eliminare o quanto meno ridurre il fenomeno, ci hanno messo del loro; sicuramente non vi è nemmeno una pressione internazionale tale da sollecitare la messa in atto di provvedimenti e azioni deterrenti.
L’ultima realizzazione del Governo federale di New Delhi è un registro nazionale online (National Database on Sexual Offenders) per raccogliere dati sugli autori dei reati di questo genere. Sono già 440.000 i soggetti registrati nel database che hanno ricevuto condanne per stupro o molestie o atti di pedofilia. Servirà alle forze dell’ordine per le loro indagini, ed è già qualcosa. Ma quanto sarebbe utile e importante che ci fossero agenzie, associazioni e organismi internazionali specializzati che aiutassero gli abitanti maschi dell’India a crescere con migliore consapevolezza nel rapporto con l’altro sesso.
*presidente della Pro Civitate Christiana – Assisi