Noi ci siamo abituati, non ci facciamo caso e quasi non riusciamo a capire la forza attrattiva di questa nostra “Umbria, terra di santi”. Solo parlando con chi viene da fuori regione, magari dal Nord piuttosto che dal Sud, e solo andando nelle altre regioni si comprende il fascino che esercita la nostra campagna, con i suoi campanili e conventi e paesini arroccati sui cocuzzoli delle montagne. E se poi vai all’estero e devi spiegare di dove vieni riesci a farti capire solo se dici che vieni da “vicino Assisi” anche se abiti nel capoluogo.
Questo per dire che l’indagine Doxa presentata a Perugia dal presidente Ennio Salamon nella riunione del Tavolo del Patto per lo sviluppo dedicato al turismo, al fondo ha confermato alcune cose che già si sapevano e cioè che il turismo religioso costituisce il punto forte del turismo in Umbria e che, di conseguenza, l’immagine della regione è trainata dalla città simbolo che è Assisi. Traino, ma non l’unico motivo, come conferma l’indagine che ha rilevato un grande interesse verso l’Umbria tra i turisti italiani, attratti da natura, qualità della vita, spiritualità religiosa e gastronomia, grazie ad un “passaparola” che insieme ad internet contribuisce a farla conoscere; Perugia e Assisi sono le due città più conosciute e chi visita l’Umbria ne ricava un buon giudizio e, in genere, ritorna e contribuisce a promuoverne l’immagine. Sono questi alcuni degli aspetti che emergono dall’indagine commissionata all’Istituto Doxa dalla Regione Umbria con l’obiettivo di valutare il posizionamento della regione nel mercato turistico nazionale, e che è stata svolta nel novembre del 2005, su un campione di mille soggetti di età superiore ai 15 anni rappresentativo della popolazione italiana.
“L’Umbria – ha detto Salamon – gode di un’immagine positiva ma può e deve sviluppare le sue grandi potenzialità con una comunicazione più efficace e con una rete infrastrutturale sempre più efficiente e integrata”. Insieme alla Toscana è una delle regioni dell’Italia centrale e centro meridionale che riscuote il favore del 44 per cento degli intervistati che si dichiara “molto interessato” a passarvi qualche giorno di vacanza. Il livello di interesse per una vacanza in Umbria è maggiore tra coloro che l’hanno già visitata e che hanno un’istruzione superiore.
Per quanto riguarda l’immagine e la conoscenza dell’Umbria, dalle prime risposte spontanee degli intervistati si rileva che sono determinati da questi elementi e associazioni: natura 21 per cento; Assisi (15 per cento); Perugia (8 per cento); altri luoghi (Spoleto, Gubbio, Orvieto, lago Trasimeno ecc) 2 per cento; arte (5 per cento); cucina (6%) e prodotti locali (4%); qualità della vita (2%); altri aspetti (ricettività, svago, manifestazioni, clima) 2 per cento.
Oltre i tre quarti degli intervistati hanno dato un giudizio completamente positivo sull’esperienza umbra mostrando di apprezzare in particolare “natura e paesaggi”, patrimonio artistico e storico, cucina, ordine e pulizia, sicurezza per i turisti e a qualità e varietà dei prodotti offerti nei negozi. Su alberghi e possibilità di alloggio i turisti non sono proprio soddisfatti e lo sono un po’ meno (valutazione 7,2) per il livello dei servizi turistici e le informazioni e per le possibilità di svago, e ancor meno per i prezzi. Le manifestazioni gastronomiche e quelle dirette a promuovere la conoscenza dei prodotti tipici agroalimentari, sono segnalate dal 30 per cento degli intervistati, di cui il 18 per cento ha citato Eurochocolate, e il 10 per cento le mostre dei tartufi.