Sono una quarantina i migranti della nave Diciotti che nelle prossime ore verranno accolti nelle prime diocesi italiane: Milano, Terni-Narni-Amelia, Capua, Arezzo-Cortona-Sansepolcro, Frosinone-Veroli-Ferentino e Firenze. Complessivamente le diocesi che hanno offerto disponibilità all’accoglienza sono oltre 40, insieme alla Comunità Papa Giovanni XXIII, alla Comunità Nuovi Orizzonti e alla Cooperativa Auxilium che gestisce il Centro “Mondo Migliore” di Rocca di Papa e altre strutture simili.
A fare il punto della situazione oggi è don Ivan Maffeis, sottosegretario della Cei e direttore dell’Ufficio nazionale delle comunicazioni sociali. “Ciò che maggiormente ha colpito in questi giorni – sottolinea Maffeis – è la disponibilità generosa, gratuita e spontanea delle nostre Chiese locali. Noi non abbiamo fatto alcun appello. La Chiesa italiana ha una tradizione d’accoglienza reale: nelle diocesi ci sono già tra le 26mila e le 28mila persone accolte. E le strutture ecclesiali, coinvolte in questa nuova emergenza, sono già impegnate in questo senso. Un bel segno, davvero, che contribuisce a raccontare l’altra faccia di un Paese che non è solo diviso. È una buona parola per il futuro dell’Italia, perché nelle diocesi ci sono persone concrete, parrocchie coinvolte nei vissuti della gente, territori non solo geografici”.
Maffeis sottolinea anche il lavoro compiuto da Caritas Italiana che “ha provveduto a verificare le destinazioni dei profughi, facendo incontrare le storie di questi ultimi con la disponibilità offerta dalle Chiese locali”. In momenti come questo appena vissuto, conclude, “emerge con chiarezza la rete capillare costruita efficacemente sul territorio, fatta di ascolto e incontro con le vecchie e nuove povertà”.
Dalla Diciotti alla diocesi di Terni
In continuità con l’attività di accoglienza degli immigrati, che la diocesi di Terni-Narni-Amelia tramite la Caritas diocesana e l’associazione di volontariato San Martino ha avviato da diversi anni aderendo ai vari progetti in ambito nazionale, ultimo in ordine di tempo quello dei Corridoi Umanitari della Conferenza Episcopale Italiana-Caritas italiana e comunità di Sant’Egidio, saranno accolti nel pomeriggio del 31 agosto 5 uomini eritrei giunti in Italia con la nave “Diciotti” e ospitati in una prima fase nell’istituto di Rocca di Papa.
Il piccolo gruppo sarà ospitato ad Otricoli, in una casa messa a disposizione dalla diocesi, e sarà seguito, nell’anno di permanenza nella cittadina umbra, da tre operatori e un mediatore culturale che conosce la lingua madre degli eritrei.
Per loro è previsto un primo accompagnamento per l’espletamento delle pratiche burocratiche e per l’inserimento nel nuovo contesto abitativo e sociale, e quindi un affiancamento di operatori e mediatori culturali nel successivo percorso di integrazione e autonomia, attraverso la formazione linguistica, culturale e lavorativa, assistenza medica e accesso ai servizi presenti sul territorio.