di M. Rita e Gianluca Carloni*
Siamo partiti domenica 19 agosto toccando la città di Belfast, dove abbiamo trascorso la prima notte. Successivamente ci siamo diretti alla città di Derry e poi a quella di Sligo, con tappa al santuario di Knock, uno dei più importanti d’Europa. Arrivati a Dublino, ci siamo subito resi conto del clima gioioso e accogliente del popolo irlandese in attesa dell’arrivo del Papa. Durante il convegno era possibile scegliere tra 25 sessioni di approfondimenti con differenti tematiche relative alla famiglia, che nel pomeriggio culminavano con la celebrazione eucaristica.
Più volte è stato ricordato che la famiglia non è un problema, ma un’opportunità, non è un peso, ma un dono straordinario da coltivare perché produca frutti abbondanti di comunione e di gioia. Papa Francesco si è rivolto alle famiglie dicendo:
“Voi siete la speranza della Chiesa e del mondo”.
Dunque la famiglia più di qualunque altra realtà può illuminare chi sta nella solitudine e nelle tenebre, perché possiede un linguaggio tutto proprio che è quello della tenerezza. Essa è il luogo della tenerezza e, se impara ad usarlo al suo interno, diventa “madre e maestra” dell’intera società.
Anche il nostro vescovo, il card.Bassetti, nel suo intervento tenuto al convegno, dal titolo “Accompagnare, discernere, integrare: fragilità umana in Amoris laetitia”, sottolinea l’importanza di educare i sentimenti perché l’amore non si riduca a chimica, ma possa sgorgare nella vita coniugale come frutto di una decisione consapevole e matura.
“L’arte del rammendo è la medicina della misericordia che riprende i fili interrotti per riallacciare nuovi tessuti di legami. Questo prezioso lavoro di cucitura ha bisogno di un attento discernimento che va condotto con equilibrio, caso per caso, con un’attenzione speciale rivolta ai giovani”
(continua a leggere gratuitamente sull’edizione digitale de La Voce).
* direttori dell’Ufficio di Pastorale familiare