Nodo ‘strategico’ per la città

Gubbio. Il Museo diocesano, rinato con il Giubileo, è una realtà in continua espansione

Il Museo diocesano di Gubbio è una delle realtà sulle quali la città ed il territorio puntano per qualificarsi ulteriormente. Il suo direttore don Pietro Vispi ci aiuta a conoscerlo da vicino. Quali le motivazioni che hanno portato alla costituzione di un Museo diocesano a Gubbio? ‘La tradizione museale diocesana a Gubbio risale a tempi remoti; un museo diocesano vi era presente fin dalla prima metà del secolo scorso. Gli eventi sismici degli anni ’80-90 che imposero la ristrutturazione degli stabili ove’e raccolte erano ospitate,’a necessità della tutela del patrimonio’ l’utilizzazione dell’arte come strumento di evangelizzazione sollecitarono il Capitolo della cattedrale e la diocesi ad impegnarsi nell’impresa di ripensare e ricostituire questo importante servizio e strumento. Nell’anno del Giubileo si è potuto dunque inaugurare il museo… rinnovato’. Le varie parrocchie hanno accettato di mettere a disposizione i loro capolavori? ‘??Il’riterio che ha ispirato la strutturazione del museo’on è ‘tato tanto quello di’una raccolta di pezzi di pregio decontestualizzati dal loro ambiente storico e ‘naturale’, quanto quello di utilizzare le vecchie collezioni presenti, rinnovarle, integrarle per quanto è stato possibile, affinché si potesse leggere, attraverso la produzione storico-artistico -religiosa, la storia e la cultura ecclesiale della nostra diocesi’ttraverso i secoli. Dalle parrocchie è stato prelevato solo quanto poteva contribuire veramente a questa idea e solo nel caso in cui le opere fossero state a rischio conservativo in ogni senso. Il’atrimonio nelle parrocchie viene tutelato non da una musealizzazione indiscriminata, ma da un’accurata inventariazione, peraltro già completata e curata in maniera esemplare dall’ufficio diocesano competente’. Quali le linee guida dell’allestimento museale? ‘Il criterio è stato quello di un’introduzione conoscitiva che aiutasse a comprendere le origini, la fede, le devozioni, il divenire storico di una Chiesa bimillenaria, tuttora viva e vivace, seppur piccola. Il’useo, come lo abbiamo pensato, deve servire a comprendere’ed annunciare che la nostra Chiesa’santifica e ammaestra senza soluzioni di continuità. Non solo! Esso, è anche prodromo alla comunione fisica con questa realtà, che si concretizza’ella visita della cattedrale. Per quanto riguarda gli ambienti, essi stessi sono un vero e proprio tesoro. Infatti il museo ha voluto recuperare alla’ua bellezza e ad una intensa lettura filologica tutto il palazzo dei canonici nel quale è ospitato e che risale nella sua parte più antica, e mirabilmente conservata, al 1200’.Il museo è collocato in una posizione strategica del centro storico eugubino. È possibile un bilancio di questi primi anni? ‘Abbiamo constatato un crescente afflusso di visitatori che situa il museo e la cattedrale tra i poli di maggior attrazione cittadina, un bilancio positivo che’ci gratifica ancor di più se consideriamo la valutazione del pubblico. Si rende conto, ed apprezza, che’isitare Gubbio, cercare di comprenderla, gustarne la ricchezza di civiltà, sarebbe assurdamente incompleto se non si conoscesse l’interconnessione, la simbiosi imprescindibile tra vita civile ed ecclesiale nella storia della città in tutte le sue sfumature’. Il museo è fine a se stesso o intende svolgere anche un ruolo per altre iniziative? ‘Questo aspetto non è stato trascurato nella progettazione anche ideologica del museo, tant’è che vi è’na sezione strutturata per’e iniziative tematiche e temporanee. È qui appunto che si sono tenute le mostre sulle Pietà (Il dolore al femminile); sulle rappresentazioni lignee della morte e resurrezione di Cristo (Anastasis) e più di recente sulla Natività e sul Mistero pasquale, proponendo l’esposizione di opere della scuola eugubina del tardo ‘500, in particolare di Felice Damiani. È in fase di progettazione l’ampliamento della struttura per acquisire nuovi spazi espositivi, una sala multimediale, un gabinetto di restauro, magazzini per conservare quanto non è possibile esporre oltre a locali per collezioni che, meritano di essere valorizzate e conosciute come beni diocesani, come ad esempio’uelle di materiali archeologici di provenienza eterogenea’. INFO UTILIAperto tutti i giorni dell’anno tranne il 15 maggio. ORARI: Estivo 10-19Invernale 10-18BIGLIETTO: euro 5 intero, 2,5 ridotto. (le riduzioni sono previste per le persone che abbiano più di 65 anni; per i soci Touring, per i soci Fai; soci Cts; per gruppi superiori alle sei persone) VISITE GUIDATE su prenotazione (comprensive della visita alla cattedrale) TELEFONO: 075.9220904E-MAIL E SITO WEB: info@museogubbio.itwww.museogubbio.it

AUTORE: Giampiero Bedini