L’obiettivo è far in modo che il giovane non si senta abbandonato dall’ università dopo la laurea. È questa l’idea alla base del Career day dell’Università degli studi di Perugia, una giornata, tenutasi lo scorso 7 giugno, interamente dedicata al mondo del lavoro con circa cinquanta aziende presenti presso il complesso monumentale di San Pietro e pronte ad incontrare studenti aspiranti candidati.
Come ha ricordato il rettore dell’università Franco Moriconi l’iniziativa “è un modo per manifestare la sensibilità e l’attenzione concreta dell’Ateneo di Perugia verso i ragazzi in un momento storico difficile”. Il rettore ha però espresso fiducia e speranza in materia: “Dai dati che abbiamo possiamo dire che per i nostri laureati ci sono riscontri significativi sul piano occupazionale. Tutto questo grazie al gran lavoro di squadra che abbiamo portato avanti in questi anni”. Il servizio Job placement di Ateneo infatti, oltre alla giornata delle carriere, organizza anche incontri informativi, giornate di recruiting e singole presentazioni aziendali durante tutto il corso dell’anno.
I protagonisti della giornata, aziende e giovani, hanno dato vita ad uno scenario molto ampio e variegato: da un lato le imprese, sia di livello locale che nazionale e internazionale, tra nomi noti e meno; d’altra parte i ragazzi laureati e laureandi, lavoratori in cerca di un’altra occupazione oppure disoccupati in cerca del lavoro dei loro sogni.
Giovanni, 23 anni, è all’ultimo anno di Ingegneria meccanica, vorrebbe lavorare nel settore energetico e racconta a La Voce le sue impressioni riguardo il Career day: “Purtroppo non sono riuscito a trovare aziende nel campo che mi interessa. Oltretutto ho confermato quella che era la mia impressione iniziale: la maggior parte di loro cerca candidati che abbiano esperienza, cosa difficile da trovare in un neo laureato”. Non tutte però, fortunatamente: su scala territoriale la Tiberina, azienda di Umbertide del settore metalmeccanico, cerca proprio personale da formare. Anche la P&G, multinazionale proprietaria di marchi come Dash, Pantene o OralB, preferisce assumere laureati da formare internamente: “La nostra è un’azienda che fa ‘promotion from within’ (continua a leggere le interviste gratuitamente sull’edizione digitale de La Voce).