“Una gestione innovativa delle politiche per l’integrazione basata sulla coprogettazione”: è quanto si sta facendo in Umbria – ha detto l’assessore alla Coesione sociale Luca Barberini – per favorire l’inclusione dei circa 96 mila cittadini stranieri regolarmente presenti nella nostra regione. In particolare con 7 progetti rivolti al mondo della scuola, ai servizi pubblici e ai cittadini in generale, finanziati con oltre 1,7 milioni di euro di risorse europee tramite il Fondo asilo migrazione e integrazione.
“Le politiche per l’integrazione e per l’accoglienza – ha sottolineato Eleonora Bigi, responsabile per la sezione Immigrazione della Regione – per essere efficaci richiedono la corresponsabilità e la collaborazione di tutti, Stato, Regione, prefetture, Comuni, terzo settore e cittadini. Gli ottimi risultati che stiamo riscontrando sono da mettere in relazione con la innovativa metodologia della coprogettazione”.
Dei sette progetti attivati con i fondi europei, tre si sono già conclusi, mentre gli altri saranno operativi fino al 31 dicembre. Due le principali aree di intervento: la formazione e l’aggiornamento degli operatori di uffici pubblici, scuole e associazioni e il rafforzamento dei servizi sul territorio più richiesti e utilizzati da quelli che nei progetti vengono definiti “i nuovi cittadini”.
Il progetto Formare per integrare, con percorsi formativi in aula e online, ha coinvolto 624 operatori di Comuni, Asl, prefetture, questure, uffici periferici dello Stato che spesso devono confrontarsi con i problemi dei permessi di soggiorno, della protezione internazionale, del sistema di accoglienza, dell’integrazione a livello normativo, dell’educazione alla cittadinanza globale. Sono stati coinvolti anche dirigenti, docenti, operatori e studenti di 43 scuole. “Realizzato – dice Bigi – in un periodo in cui parole come immigrazione e accoglienza vengono spesso associate al pericolo di invasione e alla concorrenza sleale, dimenticando invece quanto rilievo l’immigrazione può assumere in una società caratterizzata da un così alto tasso di invecchiamento e bassa natalità, il progetto ha inteso offrire una prospettiva nuova a una realtà complessa e non priva di criticità, senza però sbarrare la strada alle opportunità inedite e positive che tale realtà offre”.
Concluso anche il progetto Cic to Cic, “Corsi integrati di cittadinanza – Conoscere l’italiano per comunicare”, con 50 corsi gratuiti di ligua italiana e di educazione civica tenuti da 106 tra insegnanti e operatori. Vi hanno partecipato 1.220 cittadini non comunitari, in gran parte adulti e comunque con più di 16 anni. “La lingua – ha osservato Eleonora Bigi – è infatti lo snodo fondamentale del processo di integrazione” che, insieme alla conoscenza dei princìpi civici, permette a uomini e donne di diverse culture e nazionalità di interagire e socializzare tra loro”.
Leggi quali sono gli altri progetti e i dati dell’immigrazione umbra sull’edizione digitale de La Voce.