“Effatà! Apriti!” Con queste parole del card. Gualtiero Bassetti per gli otto adulti battezzandi durante l’ufficio delle letture mattutine del Sabato santo, all’interno del quale sono stati unti con l’olio crismale. I giovani adulti hanno poi fatto il loro ingresso ufficiale nella comunità nella notte di Pasqua. Abbiamo raccolto la testimonianza di una di questi.
Angelica, 30 anni, ha scelto il battesimo. Nella notte di Pasqua sarà vita nuova
Perché ora? Cosa ti è successo? Ma sei sicura?
Angelica Moriconi, 30 anni, nella notte di Pasqua con il nome di Gaia riceverà il battesimo nella cattedrale di San Lorenzo a Perugia, insieme ad altri giovani adulti. Quelle domande sono state il suo pane quotidiano da quando ha fatto il primo passo nel Catecumenato, il cammino di preparazione al battesimo. Spesso il battesimo segue ed è il completamento di un incontro forte con Gesù che si è realizzato in un gruppo, in una comunità. Altre volte il percorso conosce passaggi meno eclatanti. È il caso di Angelica. I suoi genitori hanno voluto che fosse lei a scegliere e non l’hanno battezzata. Non è mai andata a catechismo anche se in casa ha respirato l’aria della tradizione, con la nonna che recitava il rosario, l’asilo dalle suore, la partecipazione alla messa a Natale, a Pasqua, matrimoni, o anche funerali.
“Fin da piccola mi rivolgevo al nonno che non c’era più, gli dicevo grazie o gli chiedevo qualcosa”. E poi in tutto ciò che le accade, di bello o di brutto, ciò che sfugge al suo controllo, sente che “doveva esserci qualcosa o qualcuno di grande”. Continua a leggere gratuitamente sull’edizione digitale de La Voce.