L’Istat ha pubblicato i dati provvisori della bilancia commerciale 2017, che a livello nazionale confermano il buon andamento dell’export, salito a 448,1 miliardi di € (+ 7,4 sul 2016) e indicano un saldo attivo di 47,4 miliardi (-4,4% sul 2016, a causa del contemporaneo aumento dell’import , salito a 400,6 miliardi, con un incremento del 9%).
Ancora una volta l’export si conferma come il volano dell’economia italiana, un’economia di trasformazione, che trova nell’aumento dell’import ulteriori segnali di ripresa dell’attività manifatturiera e conseguentemente del PIL, anche per il 2018.
L’export dell’Umbria, pari a 3,9 miliardi di €., è cresciuto un po’ meno della media Italia (+ 6,4% sul 2016) mentre l’incremento dell’import è più marcato ( + 12,3%), conseguentemente il saldo attivo regionale è sceso del 3,5%, pur restando ad un livello intorno al valore di 1,3 miliardi.
Il peso dell’Umbria sul totale Italia rimane su percentuali identiche a quelle del 2016: 0,6 % dell’import, 0,9% dell’export e 2,8% del saldo attivo della bilancia commerciale.
L’analisi a livello delle due provincie conferma per Terni una performance a due cifre (+13,9%), oltre tre volte quella della provincia di Perugia nell’export ( + 13,9%, contro + 3,4%) ed anche l’import vede Terni ( + 14,6%) superare, seppur di poco, l’incremento di Perugia ( + 12,8%).
Queste performances, come al solito sono da attribuire al buon andamento della produzione e dell’export del settore dei metalli, quindi principalmente alla AST. Su un export totale della provincia di Terni di 1,2 miliardi, ben 719,4 milioni ( pari al 60,4%), infatti, riguardano la categoria “Metalli di base e prodotti in metallo”. La politica protezionistica annunciata dal presidente Trump è una seria minaccia per l’export dell’Ast, potendo compromettere purtroppo questi eccellenti risultati già nel 2018.
Se l’Umbria vuole perseguire una ripresa produttiva e occupazionale non possono non essere aumentati gli investimenti pubblici e delle singole imprese nelle attività di marketing e distribuzione sui tradizionali mercati di sbocco del Made in Umbria e sui nuovi mercati che, pur difficili da conquistare, presentano notevoli potenzialità di crescita.
Alle istituzioni, agli imprenditori e alle loro associazioni l’invito a cogliere queste opportunità, pianificando avviando e implementando iniziative strategiche ed operative, supportate da adeguate risorse finanziarie ed umane, da destinare a questo obiettivo.
Per maggiori dettagli, rimandiamo alle tabelle allegate, frutto di nostre elaborazioni su dati ISTAT Coeweb, riportati nel sito: www.coeweb.istat.it