Elezioni 2018. I fac-simile delle schede umbre e informazioni utili al voto

Domenica 4 marzo si vota dalle 7 alle 23 per eleggere la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica.

GLI ELETTORI. Sono chiamati ad eleggere la Camera 46.604.925 elettori di cui 24.174.723 femmine e 22.430.202 maschi, più il numero degli elettori che voteranno dall’estero 4.177.725. Il Senato è eletto solo dai cittadini che hanno compiuto almeno 25 anni e sono 42.871.428 più quelli esteri 3.791.774. I ragazzi di 18 anni che voteranno per la prima volta sono poco meno di 600mila.

L’AFFLUENZA. Alle elezioni politiche del 2006 l’affluenza è stata dell’ 83,62%, nel 2008 dell’80,51% e nel 2013 del 75,20%.

RIPARTIZIONE DEI SEGGI. All’Umbria spettano 9 deputati e 7 senatori, come nella legislatura che si è conclusa. La nuova legge elettorale prevede un sistema misto maggioritario e proporzionale. Un terzo dei seggi viene assegnato in collegi uninominali maggioritari (viene eletto il candidato che ottiene più voti degli altri in quel collegio), mentre circa i due terzi (ovvero la maggior parte dei seggi di cui è composto il Parlamento) sono attribuiti alle liste che abbiano superato la soglia di sbarramento (pari al 3% su base nazionale) in proporzione ai voti raccolti. I candidati del proporzionale vengono eletti nell’ordine in cui sono scritti in lista.

LA SCHEDA. Sulla scheda compaiono i nomi dei candidati nei collegi uninominali e per ognuno di essi il simbolo del partito collegato o più simboli nel caso siano in coalizione. Accanto al simbolo c’è una lista di minimo due e massimo quattro nomi che sono i candidati del proporzionale (vedi foto).

Collegio Camera 01 – Perugia

 

Collegio Camera 02 – Foligno
Collegio Camera 03 – Terni
Collegio Senato 01 – Perugia
Collegio Senato 02 – Terni

IL VOTO. L’elettore può segnare con una croce il simbolo del partito o il nome del candidato uninominale. Se li segna entrambi il voto è valido lo stesso, ma l’operazione è praticamente inutile in quanto il voto al partito va anche al candidato uninominale e viceversa il voto al nome del candidato va anche al partito collegato. Nel caso della coalizione, il voto dato al candidato uninominale viene distribuito in modo proporzionale tra i partiti che lo sostengono, in base ai voti ottenuti da ciascuno di essi in quel collegio. Non è ammesso il voto disgiunto, ovvero votare un candidato uninominale e un partito ad esso non collegato.

TAGLIANDO ANTIFRODE. Da quest’anno la scheda è dotata di un codice progressivo alfanumerico. Dopo aver votato l’elettore restituisce la scheda ripiegata al presidente del seggio, il quale stacca il tagliando e controlla che il numero corrisponda a quello annotato sul registro elettorale. A questo punto è il presidente stesso (non l’elettore) ad inserire la scheda nell’urna.

 

AUTORE: Valentina Russo