Sabato 29 aprile, alle ore 11, il vescovo della nostra città, Giuseppe Chiaretti, riprenderà in consegna, per le celebrazioni liturgiche, la chiesa del patrono Sant’Ercolano, dopo il restauro finalmente compiuto. Da questa data la chiesa riprenderà a funzionare con ritmo festivo (celebrazione della messa la domenica alle ore 10) e in circostanze straordinarie. A questa chiesa, infatti, non è affidato un compito parrocchiale, che è proprio della vicina chiesa di San Domenico, ma quello di tenere desta la memoria del patrono vescovo che ha difeso la città di Perugia dall’assalto di un popolo ostile, i Goti di Totila. Terminato il restauro e il consolidamento, ora l’edificio sacro viene riconsegnato alla cittadinanza, sia come segno di fede religiosa sia come simbolo di amore e dedizione alla propria città. Chi ha avuto l’occasione di osservare, anche di sfuggita, la complessa opera portata a termine è rimasto incantato dalla bellezza riportata al suo originario splendore, sia nella parte esterna trecentesca, sia nell’interno barocco reso più luminoso e leggibile. Ai necessari interventi per ovviare alle ferite inferte dal terremoto e alle precauzioni prese per evitare ulteriori infiltrazioni d’acqua, si sono aggiunti interventi migliorativi nell’illuminazione e nella pavimentazione; sono stati inoltre rinnovati alcuni arredi quali le panche per i fedeli, il leggio, il seggio del celebrante. Una novità, che costituirà una sorpresa per i perugini che ricordano come fosse in passato la chiesa di Sant’Ercolano, sarà la collocazione del monumento ai Caduti, cui è stato riservato un ambiente specifico nella cappella dell’ingresso. Dove era posto il monumento è stato invece collocato l’antico e pregiato organo ‘Morettini’ (famoso costruttore di organi) dell’Ottocento, che si spera di rendere pienamente funzionante. Il merito di tutta questa operazione va attribuito al Sodalizio di San Martino, un nobile e antico organismo di beneficienza cui fu attribuita nel sec. XVIII la cura di questo sacro edificio perché ne assumesse la custodia e lo rendesse sempre efficiente. Questo compito, nel tempo presente, è stato assolto con impegno, e di ciò deve essere consapevole e grata l’intera città di Perugia. Mons. Chiaretti, nell’intento di rendere più solenne la festa di sant’Ercolano, intende riportarla alla data originaria del 7 novembre, giorno della morte del santo, come festa cittadina e dell’Università. Sant’Ercolano, fin dal Medioevo, fu scelto come patrono della città e dell’Università. La sua effigie è raffigurata accanto al grifo nello stemma dello ‘Studium perusinum’. La data attuale della festa, il 1’arzo (o la domenica successiva), giorno della traslazione del corpo, rimarrà come festa liturgica e rionale.