In Umbria forse qualcosa sta cambiando

Elezioni

Commentando i risultati regionali umbri delle votazioni, sia per le politiche che per le amministrative, si è normalmente soliti a liquidare il tutto affermando, forse anche per pigrizia degli analisti, che in Umbria nulla si muove e tutto rimane come sempre, con leggeri spostamenti che non scalfiscono minimamente l’egemonia delle sinistre che dal dopoguerra governano incontrastate quasi tutti gli enti locali regionali. In passato, quando la cosa sembrava opprimente, fu sollevata sulla stampa la questione dell”Umbria rossa’, con varie teorie. In anni recenti (2003) è stato pubblicato, a cura di Stella Carnevali, il resoconto di una discussione tra Ernesto Galli della Loggia, Alberto Stramaccioni e Sandro Petrollini dal titolo ‘Rossi per sempre’. Senza tornare su questioni che probabilmente non hanno facile soluzione, guardando i risultati delle ultime votazioni, notiamo che il totale dei voti dati all’Unione, con qualche approssimazione, è di otto punti superiore alla media nazionale e il totale di voti dati alla Casa delle libertà è di otto punti inferiore alla media nazionale. Superiori alla media sono anche Rifondazione comunista di due punti alla Camera e di tre al Senato dove non ci sono i comunisti italiani e di mezzo punto la Rosa nel pugno. Nel polo di centro destra chi è andato oltre la media è stata Alleanza nazionale e pur restando nella media ha avuto un buon successo anche in Umbria l’Udc. Rimanendo quindi stabile la situazione del passato, considerando il rapporto tra i due poli all’interno dell’Umbria, sembra che qualcosa stia cambiando (ma l’analisi dovrà essere approfondita) nel senso che la forbice si sia ristretta a cinque punti. Visto l’orientamento dei cattolici che hanno fatto raddoppiare i voti dell’Udc, se continuerà la mobilitazione a favore della vita e della famiglia, come sembra, un diverso assetto delle forze politiche in campo potrebbe avvenire in un prossimo futuro.