Meritano analisi attenta e riflessione profonda le cifre che traducono in termini concreti l’attività svolta dalla Caritas diocesana nel 2005. Si conferma il primo e più affidato approdo per superare le varie forme di disagio con il quale sono costretti a confrontarsi stranieri ed emigrati, è l’ultima ‘porta’ cui bussano non solo i connazionali che arrivano soprattutto dal sud, ma gli stessi concittadini. Negli ultimi dodici mesi ha effettuato 1.092 distribuzioni di cibo, 253 interventi di natura economica (senza contare quelli diretti del Vescovo e delle Caritas parrocchiali) per un totale di euro 29.104,74, ha messo a disposizione 163 buoni acquisto per euro 3.214,89 (medicinali, legna da ardere, gas, latte per bambini). Ha organizzato una casa di accoglienza (a Montanaldo) per far fronte alle prime necessità, ed un ‘centro di ascolto’ operativo sei giorni su sette, una ‘porta aperta sul territorio’. 473 i ‘contatti’ negli ultimi dodici mesi (età tra i 25 ed i 55 anni) che hanno riguardato per il 63% gli stranieri e per il 37% gli italiani, con una robusta percentuale di eugubini. È la conferma, se volete assai preoccupante, che la ‘povertà’ si allarga e non perdona alcuno. ‘Vengono in molti – ha commentato il vescovo mons. Mario Ceccobelli – ma nessuno riparte con la rabbia o la delusione che la povertà si porta dietro, segno evidente che trovano adeguata soddisfazione. Oltretutto il compito vero della Caritas è quello di formare e far crescere nella fede, aiutare e stimolare a vivere la dimensione della carità, dimensione ed espressione di amore vero verso i fratelli, coinvolgendo tutti i credenti in una concreta testimonianza di condivisione. Sono soddisfatto del suo operato, anche se dobbiamo ancora crescere, tutti insieme’. ‘Quello che portiamo avanti – sottolinea il direttore don Benito Cattaneo – è anche un impegno pedagogico educativo per aiutare la comunità a farsi carico dei problemi dei fratelli meno fortunati. Fino ad ora possiamo dirci soddisfatti, anche se il cammino da compiere resta ancora tanto’. La Caritas non ha guardato soltanto al proprio ambito diocesano, ma ha allargato il suo orizzonte intervenendo con puntualità e generosità, grazie alle offerte ricevute ed alla sensibilità dei fedeli. Oltre che nel Sud – est asiatico sconvolto dallo tsunami, ha realizzato proprie iniziative in Africa (Burkina Faso), Zambia, Ecuador (in stretto rapporto con la Comunità di Capodarco), Bolivia e Perù (in particolare nella parrocchia di Santiago de Huata, sulle rive del lago Titicaca, dove il sacerdote eugubino don Leonardo Giannelli conduce da tampo una preziosa attività di promozione della vita tra popolazioni spesso abbandonata. Alla Bolivia è finalizzata anche l’attuale ‘Quaresima di Carità’), Romania (dove sostiene iniziative per il recupero dei cosidetti ‘ragazzi di strada’) e Kossovo. Complessivamente ha operato investimenti per euro 110.685.
Impegno di carità ma anche educativo
La Caritas dà le cifre relative alle attività del 2005. Non solo soccorsi materiali: si aiuta la comunità a crescere nella fede
AUTORE:
Giampiero Bedini