Tanta meditazione in più

QUARESIMA. Continua il viaggio nelle comunità di clausura cittadine. Questa settimana, le Clarisse di San Giuseppe

Prosegue il nostro ‘viaggio’ nei monasteri di clausura per riflettere più profondamente sul significato della Quaresima. Questa settimana incontriamo la comunità delle suore Clarisse di San Giuseppe, nel monastero situato in via della Fraternità, nel centro storico della nostra città. La suora che mi accoglie in parlatorio mi spiega che la Quaresima è un periodo che viene vissuto con grande intensità dalla comunità. Salvo quello che è strettamente necessario, le suore interrompono ogni legame con l’esterno per potersi dedicare completamente alla meditazione e alla contemplazione. Momenti importanti sono l’adorazione eucaristica, che si svolge tutti i pomeriggi dalle 5 alle 6 e il giovedì per l’intera giornata, e la celebrazione della messa domenicale, nella quale c’è una particolare attenzione alla simbologia: ogni settimana le suore propongono un simbolo, legato alla Quaresima, per cercare di mandare anche alla gente un messaggio più efficace. La Settimana santa è poi ancor più impegnativa: il Venerdì santo, giorno della Passione e della morte di Gesù Cristo, la comunità si trova insieme solo la mattina e la sera, mentre durante la giornata ciascuna suora si ritira in preghiera e meditazione, e la comunità vive momenti di forte silenzio. Quest’anno c’è poi un aspetto particolare: sono stati effettuati, infatti, i lavori di restauro del convento e, sebbene siano quasi terminati per quanto riguarda la parte architettonica, le suore sono ancora in piena attività di risistemazione e cercano di fare tutto quello che è possibile da sole (pulizia, spostamento dei mobili ecc…), ma tutto nel rispetto dei tempi di studio e di preghiera. La comunità è composta da dodici suore, anche se due attualmente sono in Romania per l’apertura di un nuovo monastero. Tre di loro sono molto anziane e hanno bisogno di assistenza continua, che viene prestata volentieri dalla comunità: davvero non c’è miglior modo per vivere ogni giorno dell’anno la Quaresima. Le Clarisse normalmente, durante l’anno, accolgono molta gente per parlare, pregare, per un cammino spirituale, e anche costoro, mi spiega la suora, sentono maggiormente il tempo di Quaresima nella vita e nella famiglia. La Quaresima è infatti – dice – un ‘tempo di grazia’ forte, che deve essere vissuto anche al di fuori del monastero, un ‘cammino personale ed ecclesiale’ insieme. Il messaggio di meditazione e di contemplazione della Quaresima si diffonde così, in tono dimesso e silenzioso ma saldo allo stesso tempo, dalle mura nascoste del monastero verso la comunità cittadina, troppo spesso distratta o indifferente.

AUTORE: Marco Montedori