‘Ho fatto un voto, vado in Africa’

Annarita Baccarelli, di Santa Maria del Rivo, partirà con il figlio Pierluigi per tre mesi di volontariato missionario in Congo. Una scelta nata davanti al letto del marito malato

Si rafforza il legame di Terni con la missione diocesana di Ntambue, in Repubblica democratica del Congo, con quella Chiesa sorella dove andranno a prestare il loro servizio Annarita Baccarelli e Pierluigi Ambrogi, madre e figlio, della parrocchia di Santa Maria del Rivo. Partiranno il 15 marzo e per tre mesi saranno volontari missionari in Africa. Qualche giorno fa li abbiamo salutati con don Fernando Benigni e i delegati del Centro missionario diocesano e abbiamo colto l’occasione per parlare con loro. Annarita, come è nata questa vocazione alla missione? ‘Avevo trascorso un brutto periodo a causa della morte di mia madre avvenuta dopo tante sofferenze, e della pesante operazione subita da mio marito. In quel tempo pregavo tanto, affinché tutto si risolvesse per il meglio, e, in tal caso, sarei andata missionaria in Africa per un periodo della mia vita. Questa mia preghiera si è realizzata ed ora sono pronta per questa esperienza missionaria’. Come si concilia questa vocazione con la tua vita attuale? Ed è stato difficile farlo accettare alla tua famiglia? ‘Questo mio desiderio di partire per Ntambue è stato accettato dai miei figli subito con entusiasmo, tanto che Pierluigi ha deciso di unirsi a me in questo viaggio, utile a lui anche per perfezionare gli studi per la tesi di laurea. Mio marito invece è tuttora preoccupato, soprattutto per il viaggio aereo. Con l’aiuto del mio parroco, don Luca Andreani, che mi ha inviato presso il Centro missionario diocesano di Terni, e con la collaborazione di don Fernando Benigni, abbiamo espletato tutte le pratiche per realizzare questa partenza’. Quale preparazione è servita? ‘La preparazione è stata lunga a causa delle vaccinazioni obbligatorie per legge e poi per predisporre l’organizzazione in loco nella missione di Ntambue. Alla fine sono cinque mesi che mi sto preparando, anche approfondendo la conoscenza del luogo, la cultura, tradizioni e lingua’. Cosa ti aspetti da questa esperienza a Ntambue? ‘Spero di maturare nella mia dimensione cristiana e di poter aiutare in qualche modo le persone che sono lì e che hanno veramente bisogno’. Quale l’emozione più grande di questa preparazione? ‘È stata la veglia missionaria presso la mia parrocchia, quando sono state consegnate le croci missionarie a me e ai miei familiari con una cerimonia molto commovente. Poi, mercoledì scorso all’udienza con il Santo Padre, che ci ha impartito una solenne benedizione. La sento come una grande protezione, insieme alle preghiere di tutte le persone che ho incontrato in questo periodo e che mi accompagneranno in questi mesi’.

AUTORE: Vilma Menghini