“Nessun giovane si senta escluso!”

Quando si parla dei giovani si parla di un tempo dell’esistenza in cui si guarda al futuro, in cui i sogni e i desideri ricercati e coltivati nel cuore, attendono di essere realizzati. La Chiesa cattolica ha scelto di confrontarsi sui giovani convocando su questo tema i vescovi di tutto il mondo. Anche la Chiesa italiana è impegnata nella preparazione del Sinodo e l’assemblea dei vescovi italiani, tenutasi la scorsa settimana, lo aveva come punto all’ordine del giorno. Don Riccardo Pascolini, direttore dell’Ufficio di Pastorale giovanile di Perugia, coordinatore regionale degli oratori, presidente nazionale Anspi, ha partecipato ai lavori della Cei insieme agli altri membri della Consulta nazionale di pastorale giovanile.

 

Don Riccardo, perché oggi la Chiesa si interessa così tanto dei giovani?

“L’interesse e la cura pastorale della Chiesa verso le giovani generazioni non è solo di oggi, semmai è attuale oggi come ieri, come al tempo del Concilio, come in uno dei discorsi di Paolo VI, quando a un gruppo di giovani di Azione cattolica, nel 1967, diceva: ‘Vogliate bene a tutti gli altri giovani, della vostra età, dei vostri ambienti di studio o di lavoro, delle vostre città, dei vostri ambienti familiari e sociali. Non vi separate in modo che l’essere differenziati e caratterizzati come cattolici vi renda impossibile l’avvicinarvi’. Le parole di Paolo VI del 1967 sono le parole che ritroviamo nella volontà di Papa Francesco affinché possiamo vivere ‘un Sinodo dal quale nessun giovane deve sentirsi escluso… Il Sinodo è il Sinodo per e di tutti i giovani! I giovani sono i protagonisti’. Ecco allora che la Chiesa non è da oggi che si prende cura dei giovani e dell’educazione dei giovani, ma è questo il tempo in cui vuole portare a maturazione un lungo percorso nato col Concilio Vaticano II e strutturatosi negli Orientamenti pastorali per il decennio 2010-2020 Educare alla vita buona del Vangelo”.

C’è un legame tra questo documento e il tema del Sinodo?

“La scelta dell’episcopato italiano per questo decennio è nata dalla profonda consapevolezza dell’importante sfida educativa in atto che, per la Chiesa, per i consacrati e i laici insieme, è il segno delle energie profuse con tanta generosità nel campo educativo e che testimonia la passione educativa di Dio in ogni campo dell’esistenza umana. Il Sinodo sui giovani si pone in continuità quindi con il Sinodo sulla nuova evangelizzazione e l’esortazione apostolica Evangelii gaudium che ne è seguita, ma anche e soprattutto con quello da poco conclusosi sulla famiglia e l’esortazione apostolica post-sinodale Amoris laetitia. La scelta del tema del prossimo Sinodo: ‘Giovani, fede e discernimento vocazionale’, è parte integrante di un decennio”.

L’assemblea della Cei si è occupata di giovani in vista del Sinodo del prossimo anno. Quali sono gli aspetti più importanti emersi dai lavori dei gruppi?

“La 70a assemblea della Conferenza episcopale italiana ha avuto quale tema centrale espresso dal titolo Giovani, per un incontro di fede, una riflessione approfondita sui temi del Sinodo 2018, per offrire il proprio contributo al percorso della Chiesa universale verso l’appuntamento del prossimo anno. I vescovi della Cei, insieme agli uditori intervenuti, fra i quali i delegati di Pastorale giovanile, hanno lavorato per tavoli e gruppi di studio in modo assolutamente proficuo. Alcune sollecitazioni emerse dai gruppi di lavoro hanno riguardato la categoria del tempo e dello spazio: entrare nel tempo che vivono i giovani così come essi lo modulano; allo stesso modo entrare in uno spazio che a noi adulti pare ‘virtuale’ ma che per loro, molto spesso, corrisponde alla realtà”.

Papa Francesco ha scritto ai giovani una lettera in cui “affida” loro il documento preparatorio, ovvero la preparazione del Sinodo. La Chiesa umbra cosa sta facendo per ascoltare anche la voce dei giovani?

“La Commissione per l’evangelizzazione della Conferenza episcopale umbra, sezione Giovani e oratori, sotto la guida del vescovo Renato Boccardo, ha messo al centro della programmazione pastorale regionale per il 2017-18 questo importante appuntamento: la Chiesa che si interroga su come accompagnare i giovani a riconoscere e accogliere la chiamata all’amore e alla vita in pienezza e, ancora di più, la Chiesa che chiede ai giovani stessi di aiutarla a identificare le modalità migliori per annunciare la Buona Notizia. La Commissione ha favorito, sostenuto e promosso percorsi diocesani di conoscenza, consultazione e riflessione sui temi propri del documento e, in ultimo, ha organizzato una giornata di studio e approfondimento a livello regionale (vedi articolo a fianco, ndr), in cui condividere e far maturare insieme le sollecitazioni emerse dai percorsi locali e da tutte le esperienze vissute nelle proprie diocesi a servizio dei giovani. Alla giornata sono stati invitati a partecipare 4 giovani che fossero rappresentativi di ciascuna delle 8 diocesi umbre, accompagnati dai delegati di Pastorale giovanile e anche da alcuni responsabili della Pastorale vocazionale, insieme a due giovani delegati Agesci con i loro responsabili e assistenti spirituali e due ragazzi di Azione cattolica”.

Cosa ne sarà del lavoro fatto in questa giornata?

“Da qui all’estate il lavoro sarà raccolto e rielaborato come parte di risposta al questionario della Conferenza episcopale umbra, prima tappa di consultazione delle Chiese particolari nel cammino verso il Sinodo 2018”.