Fra poco gli eugubini saranno chiamati alle urne per due volte nel giro di pochi mesi: ad aprile per le politiche, alla fine di maggio, come sembra, per il rinnovo dell’Amministrazione comunale. Appuntamento quest’ultimo che da tempo sta caratterizzando la politica locale, impegnata a verificare se esistano o meno le possibilità di superare quella che viene definita l”anomalia eugubina’, laddove il termine indica una sinistra che, nel suo complesso, non riesce a trovare un momento di sintesi. Guida la città con Rifondazione comunista, Verdi e Insieme per Gubbio, guida l’opposizione con Ds, Sdi, Margherita (fino a quanto è stata presente in Consiglio). Un dibattito avviato nel periodo estivo con il chiarimento in casa diessina provocato dalla scelta della strategia ritenuta più efficace per consentire al maggior partito eugubino, accreditato di oltre il 35% dei consensi, di riguadagnare la leadership nell’Amministrazione comunale. Da qui l’insediamento di un coordinatore (Paolo Barboni) e la definizione di un progetto fatto di tappe successive: ricostituzione del centro-sinistra allargato al Pdci, coinvolgimento delle altre forze presenti sul territorio (Udeur, Italia dei Valori), definizione del programma, individuazione di un candidato a sindaco condiviso da tutti, convocazione del tavolo dell’Unione per verificare la disponibilità anche di Rifondazione e Verdi (nel frattempo la lista civica ‘Insieme per Gubbio’ ha considerato conclusa la sua esperienza). Sulla base di questo percorso i Ds eugubini hanno individuato il candidato a sindaco in Paolo Barboni, 52 anni, già sindaco di Gubbio dal 1985 al 1997, attuale presidente del consorzio Sir (informatizzazione pubblica amministrazione), primo dei non eletti nelle regionali 2005. Una proposta che non è stata una sorpresa; è emersa con autorevolezza sulla base di un ‘sondaggio’ condotto all’interno dell’Unione comunale da una commissione formata da Casoli, Di Benedetto, Sara Cardoni e Paciotti all’interno di una ‘rosa’ assai qualificata (Filippo Stirati, Giuseppe Biancarelli, Alessandro Piergentili), mentre Gianni Menichetti e Leonardo Nafissi si erano dichiarati da subito indisponibili. Una candidatura vista come garanzia per definire ed individuare, da subito, le collaborazioni che esprimano l’esigenza del rinnovamento dando corpo al criterio della collegialità con apporti di sicuro affidamento. Attualmente è al vaglio di Sdi, Margherita, Pdci; a parere acquisito verranno sondati gli umori di Udeur e IdV (Di Pietro), programmando poi un nuovo faccia a faccia con Rifondazione e Verdi per provare a realizzare l’Unione anche a Gubbio. I ‘Verdi per Gubbio’ ed il Prc, che si sono pronunciati da tempo per la riconferma di Orfeo Goracci, rivendicando dal loro punto di vista la qualità dell’attività politico-amministrativa portata avanti nella legislatura che sta avviandosi a conclusione, hanno dichiarato: ‘Pur non avendo ancora ricevuto inviti formali, ma avendoli ascoltati dalla tv locale, apprezziamo la svolta (riprendere il dialogo per la costituzione dell’Unione a Gubbio n.d.r.) e saremo pronti a dar seguito a quanto da noi più volte promesso: lavorare concretamente per la ricerca del miglior governo possibile per la città’. Per quanto riguarda la Casa della Libertà mancano ancora indicazioni concrete, tanto che alcuni esponenti (Abate di FI, Moriconi di An e Capacciola Udc) hanno sollecitato pubblicamente un pronunciamento. È attiva l’associazione ‘Rinascita eugubina’ che, impegnata nel rilanciare programmi che garantiscano una crescita autentica della città, si affida ad un coordinamento composto da Capannelli, Rossi, Quadraroli, Monacelli; sicura infine una lista civica sostenuta dai movimenti di destra che ha il suo candidato in Fabio Fiorucci, già impegnato nelle ultime regionali.
La sinistra cerca l’Unione contro la spaccatura interna
I Ds auspicano il formarsi di un centrosinistra allargato, con un programma e un candidato a sindaco che vengano condivisi da tutti
AUTORE:
Giampiero Bedini