In treno da Perugia a Milano in 3 ore: realtà o miraggio? Due le proposte, oggetto di un acceso dibattito politico. La realizzazione di una stazione per l’alta velocità a una cinquantina di chilometri da Perugia, al confine tra Umbria e Toscana; o, in alternativa, far arrivare direttamente sulle ferrovie della nostra regione i treni che viaggiano a 300 km all’ora.
Dal 2013 si parla di costruire una stazione dei treni Frecciarossa sulla linea Roma-Milano, al confine tra Umbria e Toscana. Per ora però c’è solo il nome, “Medioetruria”. Non è stato scelto il luogo dove realizzarla e manca un progetto, che in tanti ritengono irrealizzabile perché economicamente insostenibile per il limitato bacino di utenza. L’alternativa, come detto, sarebbe quella di fare viaggiare i treni ad alta velocità sulle ferrovie dell’Umbria. Proposta anche questa con tanti problemi tecnici, e per taluni irrealizzabile, perché i binari esistenti non sono adatti per l’alta velocità e quindi anche i treni superveloci per motivi di sicurezza dovrebbero viaggiare alla velocità dei convogli già in servizio.
Nel settembre 2013 gli assessori regionali di Umbria e Toscana, Silvano Rometti e Vincenzo Ceccarelli, si erano incontrati ad Arezzo decidendo di lavorare insieme per la realizzazione di una stazione dell’alta velocità tra Arezzo e Chiusi. “Tra Roma e Firenze – aveva spiegato Rometti – non ci sono fermate per i collegamenti dell’alta velocità. Una stazione che sarà un vero motore di sviluppo per il nostro territorio. Sarà avviato uno studio di fattibilità per individuare la località più adatta”. Studio di fattibilità non ancora concluso.
Tutti, maggioranza e opposizione di palazzo Cesaroni, sono però d’accordo sulla necessità di migliorare il servizio delle Ferrovie dello Stato in Umbria, dal momento che il contratto di servizio con Trenitalia costa alla Regione 100.000 euro al giorno. Soldi spesi bene per l’assessore regionale ai Trasporti, Giuseppe Chianella, che venerdì scorso ha commentato i risultati di un’indagine di Trenitalia sul funzionamento dei treni regionali e sovraregionali nelle 32 stazioni dell’Umbria nel primo quadrimestre di quest’anno. Il 90% dei convogli sono arrivati entro 5 minuti sull’orario previsto, e il 92,3% dei viaggiatori intervistati si sono dichiarati soddisfatti del viaggio e dei servizi offerti. “I dati diffusi da Trenitalia – ha detto l’assessore – sono molto soddisfacenti, soprattutto perché sono la prova evidente di un sistema che funziona al meglio, sia pure con tutte le difficoltà infrastrutturali della nostra regione e per le quali continueremo a impegnarci al massimo”.
Difficoltà che riguardano anche la ex Ferrovia centrale umbra per le interruzioni del servizio ferroviario (sostituito da pullman) sulla linea tra Città di Castello e Umbertide, e tra Ponte San Giovanni e Perugia. Mentre è imminente la chiusura per almeno un mese anche del tratto tra Ponte Felcino e Ponte San Giovanni.
La querelle Medioetruria
A riaccendere l’interesse sull’argomento ferrovie era stato a marzo un convegno a Perugia dal titolo “Fontivegge-Milano in 3 ore: treni ad alta velocità attraverso l’Umbria, fattibile subito senza costi e operazioni aggiuntive”. Promosso da Italia nostra, con la collaborazione di Umbria Next e del comitato Ultimo treno, “per risolvere in maniera definitiva – si leggeva – quell’isolamento ferroviario che Perugia e l’Umbria soffrono dal 1875”.
Subito dopo le vacanze pasquali i consiglieri regionali del Pd Giacomo Leonelli e Andrea Smacchi avevano presentato una interrogazione per chiedere alla Giunta “di fare chiarezza” con la Regione Toscana e il Governo sul progetto della fermata Medioetruria. “Questa stazione da collocare nel ‘deserto dei Tartari’ della Val di Chiana è una boiata pazzesca, almeno pari alla mitica corazzata Potemkin, oltre che uno spreco di risorse pubbliche di dimensioni colossali” aveva commentato il capogruppo del M5s Andrea Liberati.
Molto critica su questo progetto anche l’on. Adriana Galgano del gruppo parlamentare Civici e innovatori. “Prima di veder realizzata la Medioetruria – ha dichiarato – dovranno passare, nella migliore delle ipotesi, almeno dieci anni visti i tempi dell’approvazione del progetto e dei cantieri ferroviari. Gli umbri dovranno quindi, oltre ad aspettare tempi biblici, accollarsi una spesa di 40 milioni di euro per edificare una stazione che sorgerà a 50 km da Perugia”.
L’alternativa alla Medioetruria dovrebbe essere quindi quella di far viaggiare i treni ad alta velocità sulle ferrovie già esistenti in Umbria, come proposto nel convegno di Italia Nostra. Sulla Orte-Foligno-Terontola – aveva spiegato Luigi Fressoia, presidente della sezione perugina – “i Frecciarossa sono già transitati ogni volta che sulla direttissima si è manifestato un intoppo. Nel 2011, quando papa Benedetto XVI venne ad Assisi, arrivò con Frecciargento”.
Per quanto riguarda la compatibilità economica, per Fressoia “nessuno impedisce alla Regione di spostare sui Frecciarossa parte dei molti soldi che spende verso Trenitalia per treni ordinari e di bassa qualità”. Proposta condivisa da diversi consiglieri regionali di opposizione, tra i quali Marco Squarta (Fratelli d’Italia), secondo il quale “per portare l’alta velocità in Umbria basterebbe sostituire il treno ‘Tacito’, che collega Terni con Milano in 5 ore e 40 minuti, con un Frecciarossa, che può viaggiare sugli stessi binari e impiegherebbe 3 ore”.
“Frecciarossa” da Perugia?
Il punto della situazione è stato fatto lunedì scorso in Consiglio regionale dall’assessore Chianella che ha risposto ad una interrogazione del consigliere Claudio Ricci. La rete ferroviaria in Umbria non consente collegamenti ferroviari veloci. La ”rimodulazione” del Tacito (Terni-Milano) in convoglio ad alta velocità, come proposto da Ricci, ”non è tecnicaente praticabile – ha detto l’assessore – ed è una proposta che circola da oltre 20 anni e non è stata mai realizzata per oggettive difficoltà. Per scongiurare il rischio di marginalizzazione, derivante da scelte governative precedenti che di fatto hanno isolato la regione dell’Umbria, il Piano regionale dei trasporti propone la realizzazione della stazione Medioetruria. Come Regione – ha proseguito – abbiamo chiesto a Trenitalia di verificare se tecnicamente è possibile utilizzare un Freccia Rossa ’allungandolo’da Arezzo verso Perugia, ma su questo non abbiamo ancora avuto risposta”. La richiesta di far partire dal capoluogo umbro un treno ad alta velocità era stata fatta anche dai consiglieri comunali di Perugia con un ordine del giorno che ha visto uniti a Palazzo dei Priori maggioranza ed opposizione. Proposta che però non soddisfa tanti esponenti politici di altri territori della regione, secondo i quali i treni veloci devono partire da Terni e fermarsi nelle principali stazioni dell’Umbria. Proposte e visioni diverse ma per il segretario del Pd umbro, Giacomo Leonelli, ”l’obiettivo di questa legislatura deve essere quello di portare l’alta velocità in Umbria. Laddove non ci riuscissimo sarebbe un fallimento”.
Si vedrà dunque se le 3 ore di treno da Perugia per raggiungere Milano resteranno solo un miraggio, ma intanto, consultando l’orario ferroviario si apprende che già si può farlo in 3 ore e 54 minuti. Con il treno che parte dalla stazione di Fontivegge alle 6,35. Certo ci sono due cambi da fare a Firenze e Bologna, ma se tutto va bene si arriva alle 10,29 alla stazione Milano centrale. Forse, dunque, anche senza ”Frecciarossa”, coordinando orari e servizi, si può da subito fare qualcosa per avvicinare con il treno tutta l’Umbria al resto d’Italia.