Il disagio psichico è una forma di povertà, che diventa estrema se viene lasciato nell’indifferenza, o peggio ancora se vuole essere risolto con forme di segregazione. È l’allarme lanciato di recente dalla Caritas diocesana di Perugia-Città delle Pieve, dagli operatori del Centro di salute mentale e da psichiatri dell’Università. Un allarme che non tralascia di indicare la strada da seguire: è indispensabile prendersi cura, come società, della persona con disagio psichico e non delegare alle sole strutture preposte. Ma per fare ciò è fondamentale che le varie componenti della società interagiscano tra loro affinché ci si avvicini alla realtà del disagio psichico, tanto lontana dai sani quanto è spesso vicina alla propria famiglia. Non sono poche, infatti, le persone che si rivolgono alle opere segno della Caritas e trovano in chi sta accanto a loro, la speranza di vivere condividendone la quotidianità. L’impegno sociale e la presa in carico globale di queste persone assume maggior rilievo quando si tratta di disagio psichico in età evolutiva. Un fenomeno in crescita nel territorio perugino, secondo le stime del professor Giovanni Mazzotta. Famiglie monoreddito, difficoltà genitoriale, povertà dei contatti sociali, favoriscono la comparsa o lo stabilizzarsi di un disturbo psicologico, soprattutto nella primissima infanzia e nella preadolescenza. Per la Caritas, quindi, bisogna abbattere i preconcetti e le diffidenze e porsi accanto a chi soffre, come segno di speranza, anche quando tutto sembra perduto; offrire modelli positivi, creando un fronte educativo unitario tra famiglia, scuola, parrocchie. Per quanto riguarda gli adulti, invece, i centri di salute mentale registrano un aumento del fenomeno, anche se non sempre si riesce a dare risposte adeguate. Questo anche per una sorta di ‘vergogna’ provata dai familiari ad avvicinarsi al servizio. Bruno Chipi, psichiatra al Bellocchio, ha ricordato come, invece, sia importante rivolgersi ai centri di salute mentale per una prima diagnosi, ma che la persona malata possa curarsi a casa, con i gruppi famiglia o presso comunità terapuetiche. L’archidiocesi di Perugia celebra al Giornata mondiale del malato nella parrocchia di Santa Lucia, domenica alle 15.30. Una concelebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Giuseppe Chiaretti, che impartirà l’unzione degli infermi. Venerdì alle 16 al Villaggio Santa Caterina e alle 17.30 all’ospedale di Città della Pieve si terranno degli incontri di preghiera; sabato sera presso gli ospedali cittadini e a Marsciano.
Poveri nella mente
GIORNATA DEL MALATO. Aumenta il disagio psichico
AUTORE:
Umberto Maiorca