Alle 16.30 di domenica 29 gennaio è iniziato il rito religioso preparato in omaggio al vescovo mons. Sergio Goretti da vari collaboratori, tra i quali giova citare il parroco don Cesare Provenzi. La cattedrale di San Rufino appariva già gremita ancor prima del canto di ingresso eseguito come gli altri dalla Cappella musicale della cattedrale in collaborazione con Assisincanto Chorus. Si sono riversati da tutte le parti della diocesi: gente stipata in ogni angolo e intorno all’altare: presbiteri, diaconi, religiosi, consacrati, operatori pastorali, componenti delle confraternite, i cavalieri del Colle del Paradiso, i cavalieri del Santo Sepolcro, tanti fedeli e tanti laici; nutrita la rappresentanza delle suore.
Incisivo e commosso l’intervento iniziale di mons. Orlando Gori a nome del clero e della comunità diocesana: ‘Ha donato e superdonato se stesso, ha sperimentato molte gioie; non le sono state risparmiate amarezze’. Con le parole dell’apostolo Paolo mons. Gori ha sottolineato il disinteresse personale del Vescovo di fronte al denaro. Così lo stesso ha anche puntualizzato: ‘Lei non andrà lontano, ma resterà con noi, vicino a questa cattedrale’. Ha dato quindi lettura dell’autografo inviato dal Pontefice.
L’omelia del vescovo Sergio Goretti
All’aspersione dell’assemblea è seguito il Sanctus e successivamente l’omelia di mons. Goretti: ‘Gli anni del mio episcopato li ho passati per voi, ma soprattutto con voi… È stata la vostra compagnia a rendere veloci questi anni… Ringrazio i confratelli vescovi, compresi ovviamente gli emeriti… Saluto con stima e rispetto tutte le autorità presenti, in particolare i sindaci dei comuni della diocesi… Guardo con particolare simpatia e amore ai sacerdoti e ai diaconi… Un ruolo speciale viene svolto dai numerosi figli e figlie di san Francesco e di santa Chiara… Conosco la vostra vita, la vostra disponibilità… Il bene che spesso fate in punta di piedi…. Guardo con immensa gratitudine al vasto mondo del laicato… Non posso neppure dimenticare quei battezzati, talvolta ingiustamente e superficialmente definiti ‘lontani”.
In dono un’icona bizantina
‘Il Vescovo ha quindi invitato ad accogliere con immensa fiducia il successore mons. Domenico Sorrentino. Mons. Goretti ha fermamente rinunciato ad ogni dono da parte della diocesi. E comunque presbiteri e diaconi, come ha precisato mons. Gori, hanno voluto regalare un’icona bizantina del ‘500, consegnata da don Ferdinando Dell’Aquila, ultimo presbitero consacrato.
La gratitudine del sindaco Giorgio Bartolini a mons. Goretti
Il sindaco di Assisi, Giorgio Bartolini, ha espresso la sua gratitudine al vescovo per la proficua azione anche in campo sociale, donando un quadro raffigurante un paesaggio della città, visitata per ben sei volte da Giovanni Paolo II. La festa popolare si è svolta nelle taverne della piazza del Comune.