Sono trascorsi 25 anni da quando mons. Sergio Goretti fu ordinato vescovo da Giovanni Paolo II il 6 gennaio 1981 nella basilica di San Pietro a Roma. Molti di noi ricordano con gioia quel giorno memorabile. Tre diocesi erano particolarmente coinvolte in quell’avvenimento: Città di Castello, diocesi di origine del nuovo vescovo, e Assisi con Nocera Umbra e Gualdo Tadino, che ancora erano due diocesi distinte, alle quali era destinato il nuovo pastore. Dopo circa un mese, l’8 febbraio, mons. Goretti faceva il suo ingresso nella diocesi di Assisi e il giorno seguente si recava a Nocera Umbra per la festa di San Rinaldo e per la presa di possesso canonico dell’altra diocesi. Certamente da allora la sua vita ha subito una svolta. Le fatiche apostoliche sono state tante: l’impegno per la coesione delle due diocesi dopo l’unificazione avvenuta il 1’ottobre 1986; il servizio costante delle comunità parrocchiali e delle numerose comunità religiose; le frequenti dislocazioni da una parte all’altra del territorio diocesano allo scopo di conferire i sacramenti e compiere visite d’ogni specie; la presenza alle innumerevoli e importanti manifestazioni religiose, civili e culturali – basti pensare alle visite del Papa in Assisi; la condivisione delle gioie e dei problemi del presbiterio e della gente d’ogni categoria; la guida del gregge condotta con sapienza, bontà e coraggio; la sollecitudine paterna per la ripresa morale e materiale dopo il devastante terremoto. L’elencazione non avrebbe fine, se volessimo continuare ancora. In 25 anni il vescovo Goretti ha conosciuto tutti e si è speso a vantaggio di tutti; ha offerto suggerimenti e consigli; è stato un punto di riferimento per la Chiesa e la società civile; ha aiutato i poveri; ha conquistato l’affetto del suo popolo; ha meritato la stima generale. Verso di lui si leva un grazie profondo e corale da tutta la diocesi. Su questa ricorrenza ha posto il sigillo Benedetto XVI che in data 12 dicembre 2005 ha inviato al Vescovo un prezioso e inatteso autografo con queste parole: ‘Accompagniamo con le nostre preghiere il venerando fratello Sergio Goretti, vescovo emerito di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, che celebra il giubileo d’argento della sua ordinazione episcopale. Ci congratuliamo con lui per l’opera pastorale esercitata per il bene spirituale dei fedeli a lui affidati e gli auguriamo ogni bene impartendogli di cuore la Nostra apostolica benedizione. Dal Vaticano, 10 dicembre 2005. Benedetto XVI’. Tutte le iniziative a favore degli ultimiDurante l’episcopato di mons. Goretti, sono state tante le opere caritative che hanno coinvolto tutta la comunità diocesana, attraverso la Caritas. Per non distanziare la testimonianza dalla vita, sono state promosse alcune opere. Centri di volontariato socialeI Centri di volontariato sociale sono quattro, con il compito di aggregare il volontariato attorno al servizio degli ultimi (ascolto, accompagnamento, orientamento, aiuti materiali’).Centro di accoglienzaIl Centro di accoglienza, chiuso per 7 anni a causa del terremoto, è stato riaperto nel 1994 ed è tuttora in funzione. Accoglie persone in difficoltà di passaggio, fornisce un servizio di mensa, aiuta donne e famiglie in difficoltà, minori, extracomunitari, anziani e chiunque abbia un problema di accoglienza e reinserimento nella società. Campo volontaria Casebasse di Nocera UmbraIl 26 settembre 1997 tutta la diocesi è stata toccata dal sisma; ma i danni più rilevanti si sono registrati a Nocera Umbra. Fu allestito un Campo di volontari a Casebasse di Nocera Umbra. In seguito vi furono altri due centri operativi: uno nel comune di Gualdo Tadino, un altro nel comune di Assisi. Entrambi durarono lo spazio di pochi mesi. Il Campo di Nocera Umbra è invece andato avanti per oltre tre anni, con la presenza di oltre dodicimila volontari. Gemellaggio con SpalatoAll’estero sono nati alcuni progetti, scaturiti sia dall’emergenza, sia da legami con missionari nativi della nostra diocesi. Il gemellaggio con Spalato, all’indomani della guerra del 1992, ha comportato l’adozione a distanza di 160 minori e rispettive famiglie e si è concluso con la realizzazione di alcuni piccoli progetti di sviluppo.Progetto KasumoAnche il progetto di Kasumo (Tanzania) è concluso: la scuola primaria è stata inaugurata nel 2000 ed ospita circa 1.500 alunni. La secondaria è stata invece inaugurata nel novembre 2003 e ospita 150 alunni.PerùIn Perù la diocesi sostiene un oratorio che raccoglie circa 100 bambini di strada, del quartiere Sebastian Barranca di Lima, i quali svolgono attività formative, laboratori didattici, artistici, sportivi, di artigianato, e ricevono un pasto quotidiano. KosovoL’intervento in Kosovo si caratterizza per la sua dimensione regionale. Prima il lavoro si è concentrato nella ricostruzione delle case, poi il campo ha assunto una dimensione più familiare e comunitaria, accogliendo al suo interno i bambini abbandonati dalle loro famiglie. L’annessa Cooperativa agricola, ha l’intento di dare un futuro lavorativo a questi bambini.
Sapienza, bontà e coraggio
Una carrellata per ripercorrere i 25 anni di episcopato di mons. Goretti. Gli auguri autografi del Papa
AUTORE:
Orlando GoriGiocondo Leonardi