Non sono dati del tutto assoluti quelli che provengono dall’Ufficio turistico territoriale (non potrebbero ad oggi esserlo), ma indicano comunque una linea di tendenza. Rispetto al 2004 si è registrato un calo consistente di presenze nel comune di Assisi, determinato proprio da un decremento del flusso italiano. La fase congiunturale ha indirizzato la spesa verso i beni di consumo necessari. Meglio pagare l’affitto o il riscaldamento piuttosto che permettersi una vacanza. Né la condizione internazionale, ancora incerta e precaria, ha favorito una ‘presenza’ più o meno prolungata degli stranieri il cui fugace ‘arrivo’ tuttavia si è rivelato superiore al 2004. In merito alla più ridotta assenza dei turisti italiani, ha in parte influito anche una precoce stagione sciistica con conseguente privilegio in favore delle località innevate. Il direttore del Consorzio albergatori ed operatori turistici di Assisi, Marco Citerbo, percentualizza anche un calo di presenze durante l’intero arco delle festività natalizie. La diminuzione trova una sua causa prioritaria nella fase di crisi mondiale e nazionale, ma è stata anche condizionata da reali intemperanze atmosferiche. Un’analisi seria deve considerare anche un radicale cambiamento di costumi, così afferma Citerbo. Ad esempio, il pasto principale del turista consiste attualmente nella cena; il pasto giornaliero viene consumato velocemente in pizzerie o paninoteche o luoghi consimili, per una volontà di risparmio associata al desiderio di estendere il tempo per le visite a memorie artistiche e monumenti. Chi opera nel settore agrituristico (che comprende molteplici tipologie) fa presente un’eccessiva proliferazione di strutture ricettive di tale tipo, sì che la stessa ‘torta’ suddivisa in tante piccole parti non riesce a soddisfare economicamente più alcun operatore. ‘Il 2005 non può essere ricordato come un anno brillante’: così si esprime il presidente della Confcommercio di Assisi Francesco Nizzi che, come il responsabile di ufficio Orlando Bigini, entra nello specifico con un preoccupante riferimento alle perdite subite dai settori abbigliamento e calzaturiero e con una puntualizzazione relativa al ridimensionamento delle attività legate allo stesso comparto dei souvenir: in sintesi, meno consumatori e da parte di costoro una spesa più ridotta. Anche i lavori in corso lungo alcune strade, pur utili ed anzi necessari, aggravando i percorsi pedonali, non hanno certo contribuito alle aspettative. Il presidente Nizzi si auspica che vengano completati con sollecitudine. La stagione dei saldi, già iniziata, potrà alleviare il malessere?
Il 2005? Un anno poco brillante
ASSISI. L'anno scorso è stato caratterizzato da un calo nel numero di turisti italiani e da una crisi in diversi settori, oltre al generale impoverimento della popolazione
AUTORE:
Francesco Frascarelli