La Caritas diocesana rinasce nell’ex chiesa di S. Croce

La nuova sede permette unificazione e più servizi

‘Finalmente abbiamo a disposizione degli spazi adeguati alle nostre esigenze, ma soprattutto adeguati alle esigenze delle tante persone che, quotidianamente, si rivolgono a noi’. È la mattina di sabato 14 gennaio, ed il tono di voce del direttore della Caritas diocesana, don Paolino Trani, è decisamente soddisfatto mentre presenta ai numerosi convenuti i rinnovati spazi del complesso di Santa Croce, in quella che i tifernati chiamano piazza della Gramigna. Certo, qualche purista potrà storcere il naso nel vedere una fiammante fotocopiatrice sistemata accanto ad un altare barocco, ma è altresì indubitabile che la stessa chiesa, fino a poco tempo fa inaccessibile ed adibita a poco più che magazzino, è ora aperta alla fruizione di tutti coloro che vogliono visitarla. Anche se, ovviamente, l’operazione fatta non ha avuto in primis una valenza prettamente artistica, come lo stesso don Paolino ha tenuto a sottolineare: ‘È stato importante aver riunito in questo stesso complesso tutti i servizi della nostra Caritas – ha infatti evidenziato – e questo per offrirne sempre di migliori, continuando quella collaborazione con gli enti locali che ha sempre caratterizzato la nostra attività’. Le presenze del sindaco tifernate, Fernanda Cecchini, e dell’assessore ai Servizi sociali, Silvano Mearelli, sono stati la concretizzazione di questa vicinanza che non è mai venuta meno. I due amministratori, nei loro interventi, hanno tenuto a ribadire l’importanza della Caritas nel tessuto cittadino soprattutto in quanto punto di riferimento per le nuove povertà. Il compito di trarre le conclusioni è spettato al vescovo diocesano, Pellegrino Tomaso Ronchi, anche lui visibilmente soddisfatto dei lavori eseguiti nel complesso di Santa Croce. ‘La Caritas – ha affermato prima di impartire la benedizione – rappresenta le mani del vescovo, ed è quindi per me particolarmente importante e significativo essere qui per me stamattina’. Un pranzo consumato in fraternità insieme agli ospiti della mensa diocesana ha concluso la mattinata, mentre il pomeriggio è stato occupato da un incontro tra tutti i volontari impegnati nei vari servizi offerti dalla Caritas. Sportello immigrati, un punto di riferimentoL’attività dello Sportello immigrati, gestito dalla Caritas diocesana in collaborazione con il Comune di Città di Castello, vuole accogliere, sostenere ed assistere il processo di inserimento sociale della popolazione immigrata nel territorio. Rivolto sia alla popolazione immigrata che agli italiani, lo Sportello offre servizi quali: consulenza sullo stato giuridico (visti di ingresso, ricongiungimento familiare, carta di soggiorno, rinnovo del permesso di soggiorno, cittadinanza italiana, riconoscimento titolo di studio, etc.), orientamento professionale e sociale (ricerca/offerta di lavoro, in particolare collaboratrici domestiche e badanti per assistenza persone anziani e/o disabili, informazioni sulle tipologie contrattuali e diritti e doveri del lavoratore, sull’obbligo di istruzione e formazione per bambini e ragazzi, sull’accesso ai servizi sanitari presenti nel territorio). Ad oggi, lo Sportello di orientamento e consulenza per immigrati è un punto di riferimento per la popolazione che presente in tutto il territorio dell’Alta Valle del Tevere, sia italiani che stranieri (comunitari ed extracomunitari), ha sede in piazza del Garigliano n’2 presso la chiesa di Santa Croce ed ha un orario di apertura che va dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13. L’utenza che quotidianamente accede ai nostri uffici appartiene per un buon 90% alla popolazione immigrata, mentre il restante 10% è da contare tra le persone italiane, le quali si rivolgono a noi per la ricerca di una badante, per avere informazioni dettagliate in merito alla procedura da seguire per l’assunzione di un lavoratore straniero e, come sempre più spesso accade, ai matrimoni misti. In virtù di ciò, la consulenza che noi offriamo è rivolta anche ad aziende e famiglie che intendono assumere persone straniere (comunitarie ed extracomunitarie) per la compilazione e la preparazione della documentazione. Tutto il lavoro fatto fino ad ora ci ha reso molto soddisfatti, anche perché ci sono state manifestazioni di consenso da parte degli utenti, che considerano lo sportello un punto prezioso per ricevere informazioni, presentare problematiche e, a volte, essere semplicemente ascoltati. L’analisi dei dati sull’affluenza allo sportello viene effettuata sulla base di registrazioni in un database creato dall’operatore, le informazioni vengono registrate ed elaborate sulla base delle utenze giornaliere. Nel quadro delle attività nell’anno 2005 si sono rivolte allo sportello 299 persone; nella cifra totale degli utenti sono compresi 222 donne, 27 uomini e 50 famiglie italiane.

AUTORE: Moreno MiglioratiMichela Severini