Le Province esistono ancora, ma svuotate

POLITICA. Eletti i Consigli provinciali di Perugia e Terni con la nuova procedura

L’anno della politica umbra si è aperto con una consultazione atipica: il rinnovo dei Consigli provinciali di Perugia e Terni. Nel capoluogo umbro il Consiglio (è rimasto presidente Nando Mismetti) ha registrato la vittoria del centrosinistra con 9 consiglieri su 12. A Terni, dopo le dimissioni di Leopoldo Di Girolamo, il nuovo presidente è Giampiero Lattanzi, sindaco di Guardea, che guiderà l’ente di palazzo Bazzani con 8 consiglieri su 10.

È stata un’elezione “di secondo livello”, ossia aperta solo a sindaci e consiglieri comunali, e non popolare. È l’effetto della riforma entrata in vigore nell’aprile del 2014 con la legge Delrio, che non ha abolito del tutto le Province: le ha solo sostituite con nuovi enti e ha modificato i meccanismi di voto. Le Province sono diventate assemblee formate dai sindaci dei Comuni che fanno parte dell’area e da un presidente (che è un sindaco eletto dai sindaci e dai consiglieri dei Comuni della Provincia; resta in carica quattro anni); con inoltre un terzo organo, il Consiglio provinciale, formato dal Presidente della Provincia e da un gruppo dai 10 ai 16 membri, che resta in carica due anni.

Questa riforma era funzionale al referendum costituzionale del 4 dicembre, che però ha bocciato l’abolizione delle Province. E quindi questi enti – modificati dalla legge del 2014, che non poteva abolirli – sono stati svuotati di funzioni e personale, ma restano in piedi perché sono presenti nella Carta costituzionale.

Molte competenze sono passate alla Regione ma restano in carico alle Province, con sempre meno risorse: l’edilizia scolastica (con tutto quello che ne consegue in Umbria, dopo il sisma), parte dell’ambiente e la viabilità (migliaia di chilometri di strade). In sintesi, la tipica riforma italica che crea problemi e confusione. Le Province sono sopravvissute al referendum, ma rischiano costantemente di non chiudere i bilanci.

La riforma Delrio è rimasta a metà, però questo ente intermedio era stato già ridimensionato in strutture, personale e competenze da leggi degli scorsi anni. Le spese, ovviamente, sono diminuite, ma restano sempre alte. Nel 2013 erano 7,5 miliardi, ora ammontano a 4,8, finanziati spesso in maniera ‘originale’ con imposte su Rc auto e sui passaggi di proprietà. In questo contesto le dichiarazioni – scontate – dei Presidenti per il risultato ottenuto appaiono un po’ stonate perché l’elezione era prettamente interna, senza avere il polso della vera base elettorale, la popolazione.

Nonostante la Provincia sia ormai un ente destinato a consumarsi rapidamente, i partiti e i movimenti umbri sono riusciti perfino a fare polemica. Da ‘ricordare’ le accuse incrociate tra socialisti – il consigliere regionale Rometti e il consigliere comunale di Perugia, Nilo Arcudi – sull’appoggio al candidato Roberto Bertini.

 

I consiglieri eletti nei due territori

A Perugia il centrosinistra ha vinto con il 69,3% dei voti, eleggendo 9 consiglieri: Federico Masciolini (consigliere del Comune di Assisi), Erika Borghesi (consigliere Comune di Perugia), Roberto Ferricelli (sindaco Piegaro), Roberto Bertini (consigliere Comune Marsciano) Massimiliano Presciutti (sindaco Gualdo Tadino), Gino Emili (sindaco Cascia), Paolo Fratini (sindaco San Giustino), Maria Pia Bruscolotti (sindaco Massa Martana), Domenico Barone (consigliere Comune Spello). Per il centrodestra, eletti Riccardo Meloni (consigliere Comune di Foligno), Enea Paladino (consigliere Comune di Citerna), Massimo Perari (consigliere Comune di Perugia). Nando Mismetti ha espresso “soddisfazione” per la partecipazione al voto e per il risultato “con la netta affermazione della lista di centrosinistra, che ha eletto ben 9 consiglieri su 12: un risultato importante che permette all’Amministrazione provinciale di contare su una larghissima maggioranza. Nel biennio che abbiamo davanti – ha proseguito Mismetti – ci attendono sfide difficili e delicate, che dovranno essere affrontate con grande senso di responsabilità e con la massima coesione, al fine di garantire un rilancio dell’ente Provincia e la piena continuità nei servizi a vantaggio dei Comuni e dei cittadini”. A Terni la lista di centrosinistra ha eletto 8 consiglieri: Renato Bartolini (consigliere Comune Terni), Giuseppe Germani  (sindaco Orvieto), Leonardo Grimani (sindaco San Gemini), Federico Novelli (consigliere Comune di Narni), Valdimiro Orsini (consigliere Comune di Terni), Sandro Piccinini (consigliere Comune di Terni), Marco Rosati (consigliere Comune di Giove), Sandro Spaccasassi (vice sindaco di Calvi dell’Umbria). All’opposizione 2 consiglieri: Francesca Fiorucci (consigliera Comune di Calvi dell’Umbria), Leonardo Pimpinelli (consigliere Comune di Amelia). “Ci mettiamo subito al lavoro per affrontare tutte le priorità, da quelle finanziarie a quelle dei servizi al cittadino – ha commentato Giampiero Lattanzi dopo l’elezione a presidente della Provincia di Terni. – Sono molto soddisfatto del risultato, per il valore in se stesso, e perché ottenuto con un consenso che abbraccia tutto il territorio provinciale”.

AUTORE: Emilio Querini