Caritas: potenziamenti necessari

TERNI. Un aumento del 50% dei centri parrocchiali e la formazione dei sacerdoti sono i primi obiettivi della Caritas diocesana

La Caritas diocesana getta le basi e la prospettiva della propria attività pastorale annuale con l’obiettivo prioritario d’incrementare una pastorale seria per sensibilizzare la comunità cristiana sulla dimensione della testimonianza della carità. ‘La Caritas ha il compito prevalente di sensibilizzare ed educare alla carità – spiega Bruno Andreoli, direttore diocesano della Caritas – Le nostre attività sono indirizzate alla diffusione delle Caritas parrocchiali che non sono sufficientemente sviluppate e che certamente necessitano di un potenziamento. Altro aspetto sul quale puntiamo è la cura della formazione dei sacerdoti e dei diaconi permanenti per i quali saranno programmati dei corsi con la Caritas nazionale. C’è poi da incrementare – prosegue Andreoli – il coinvolgimento della comunità sugli aspetti pastorali e teologici della carità, in modo che tutte le persone possano mettere al centro della propria vita la carità e l’amore per gli altri’. Un’attività indirizzata alle parrocchie con programmi e progetti precisi per la formazione, presentate ed elaborate da équipe di lavoro che hanno svolto dei corsi di formazione. Attualmente le Caritas parrocchiali sono presenti in circa 20 realtà, mentre l’obiettivo è di incrementarle per raggiungere quota 25 -30 parrocchie. Per l’aspetto legato all’attività di sostegno e aiuto concreto dei bisognosi, la Caritas opera in collaborazione con l’associazione di volontariato San Martino e con le parrocchie su diversi fronti. ‘Stiamo sviluppando i centri di ascolto; oltre ai tre già funzionanti nella vicaria Terni 1 e 2 presso la sede della Caritas, un altro di recente costituzione serve la vicaria Terni 4, al quale non diamo collaborazione diretta ma solo di tipo formativo. Altri stanno sorgendo nella zona di Narni e nella vicaria Terni 3’. Sono tante le attività della Caritas dai campi di lavoro in Albania all’ambulatorio medico, dal sostegno alle vittime del traffico di esseri umani allo Sportello orientamento al lavoro, alle case di accoglienza. ‘Particolarmente importante è l’attività della mensa diocesana ‘San Valentino’ – ricorda Bruno Andreoli – sia per il numero di utenze che per l’apporto dei tanti volontari che vi partecipano, quella del centro di ascolto presso la casa circondariale di Terni che si sta sviluppando e dove lo stesso personale del carcere cerca di dare una mano. Da non dimenticare, infine, l’Ospedale della solidarietà che ha permesso di salvare molti bambini stranieri grazie ad interventi chirurgici specialistici che non sono possibili nel paese di appartenenza’.

AUTORE: Elisabetta Lomoro