Nel momento in cui scriviamo tre prospettive si delineano in merito alla crisi amministrativa di Assisi: la presa di potere di un commissario o il ricompattamento in seno alla Casa delle Libertà o una fase di trattative ad ogni livello. Atteniamoci ai fatti accaduti. Il Consiglio comunale di venerdì 4 novembre è andato deserto per l’assenza di cinque rappresentanti: Costa (Udc) presidente dello stesso Consiglio, Bonucci (FI), Apostolico – Petrozzi – Siena (An). L’opposizione, con gli interventi di Balani (Ds), Borgognoni (Ds) e Righetti (Rc), ha ribadito il significato della mozione di sfiducia presentata insistendo sulle dimissioni del Sindaco e sull’esigenza del commissariamento. È logico che l’opposizione voglia giocare la carta del commissario per evidenziare, in occasione delle prossime amministrative, il fatto che la coalizione di maggioranza non sia riuscita a terminare il mandato. Esplicita è la dichiarazione rilasciataci da Gianfranco Costa: ‘L’Amministrazione di Assisi non può presentarsi in una veste rissosa che nuoce anche all’immagine della città; pertanto nessuno ha la facoltà di assumere iniziative in autonomia senza aver ascoltato i propri alleati; occorre recuperare un rispetto reciproco e ridare slancio ad una progettualità che ha già esibito concreti risultati’. Tonino Lunghi, segretario dimissionario del comitato comunale dell’Udc, giudica corretto l’atteggiamento assunto da Costa e reclama al contempo una gestione ‘collegiale’ tra i partiti: ‘L’esperienza della Casa delle Libertà non può essere penalizzata, dopo molte realizzazioni, da una fine ingloriosa’. Così dal canto suo si è espresso il capogruppo consiliare di Forza Italia Ferdinando Fabbri: ‘Esiste una problematica all’interno di ogni partito della Casa delle Libertà presente anche in Forza Italia, più accentuata in An e Udc; ci sono comunque presupposti per un comune impegno che possa garantire il termine regolare della legislatura’. Il coordinatore comunale di Alleanza nazionale Pirro Pirinei sottolinea la necessità di un programma che assicuri stabilità fino al termine del mandato e vada anche oltre: ‘Occorre ragionare su una situazione trasversale ai partiti della coalizione, non puntando il dito accusatore; la politica è dialogo, confronto e mediazione; i tre consiglieri di An che per primi hanno espresso un malessere sono stati oggetto di denigrazione; sarebbe ingiusto caricare sulle loro spalle ogni responsabilità’.
Commissariamento o dimissioni del Sindaco
ASSISI. Cresce la tensione in Comune: l'ultimo consiglio è andato deserto
AUTORE:
Francesco Frascarelli