I dibattiti sul referendum istituzionale del 4 dicembre sono sempre più accaniti, ma la massa degli elettori – tranne quelli schierati pregiudizialmente per ragioni politiche – più li ascolta, più ha la sensazione di non capirci nulla. Il fatto è che questi dibattiti si alimentano in gran parte di equivoci, falsi problemi e falsi argomenti. Uno degli equivoci è addebitare alla riforma della Costituzione effetti che deriverebbero, invece, dalla nuova legge elettorale, mentre si tratta di riforme distinte e autonome, anche se Renzi le ha proposte come elementi di un disegno politico unitario.
Ma l’equivoco più grosso sta nel credere che i vizi e i problemi del sistema politico italiano derivino da imperfezioni del sistema costituzionale, e che pertanto possano scomparire grazie a qualche modifica della Costituzione. Invece si dovrebbe avere chiaro il concetto che il sistema politico è una cosa, il sistema istituzionale un’altra. Il sistema politico della cosiddetta Prima Repubblica – diciamo dal 1946 al 1990 – si basava sull’esistenza di due grossi partiti contrapposti (gli altri partiti contavano solo come fiancheggiatori) ed entrambi avevano una propria cultura (o ideologia), un fortissimo radicamento nella società e nel territorio, una organizzazione capillare, un collegamento internazionale, nonché strutture collaterali (sindacati, associazioni, ecc.) che li sostenevano sul piano elettorale e fungevano da portavoce della base presso il partito, e viceversa.
Con tutti i suoi difetti (sui quali potrei scrivere un libro di memorie), quel sistema era una vera democrazia, o almeno quanto di più vicino alla democrazia ci sia stato nella storia d’Italia. Tutto questo avveniva con la Costituzione scritta nel 1946 e 1947. Oggi – diciamo dal 1990 o poco dopo – quel sistema politico non c’è più; la sua fine può essere valutata un bene o un male, ma è stata un frutto inevitabile della Storia, e non è stata prodotta da imperfezioni della Costituzione. Allo stesso modo, però, non è colpa della Costituzione se il vuoto prodotto dalla scomparsa di quel sistema politico è stato riempito – malamente – da formazioni in rissa fra loro, ma ciascuna in perenne ricerca di una identità politico-culturale o almeno di un programma condiviso dai rispettivi elettorati. Fare un maquillage alla Costituzione non risolve i problemi.