Con la Scuola edile lavoro sicuro al 90%

Il direttore Cardarelli: 'viene sottovalutata la professionalità e si iscrivono soprattutto extracomunitari'

Oggi si può combattere la disoccupazione scegliendo percorsi alternativi all’Università. Se infatti i laureati, specialmente in materie umanistiche, sono costretti ad affannarsi nella gravosa ricerca di un posto di lavoro, non può dirsi lo stesso per gli studenti della Scuola edile di Perugia. Il 90% di coloro che accedono ai diversi corsi di formazione proposti da questo Ente, come sottolinea il suo direttore Fabio Cardarelli, vengono subito inseriti nelle aziende. Loro non sanno nemmeno cosa sia la disoccupazione! I percorsi formativi, finanziati con i fondi pubblici nazionali e comunitari, sono diversi e tutti promuovono la qualificazione e specializzazione professionale. Tutti forniscono, in aggiunta agli insegnamenti specifici, nozioni di base riguardo alla Legge 626 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, al rapporto di lavoro, all’organizzazione aziendale e alle tecniche della comunicazione. Tutti prevedono uno stage in azienda. Si rivolgono a disoccupati, che abbiano raggiunto la maggiore età, italiani e anche stranieri purchè in regola con le norme vigenti in materia di soggiorno in Italia. In realtà sono soprattutto questi ultimi (80-90%) ad usufruirne, grazie anche al sostegno delle borse di studio che vengono accordate a tutti coloro che sono molto motivati a partecipare ad un corso ma che vivono situazioni di reale necessità, che lo impedirebbero. I giovani umbri (il restante 10%) sembrano, al contrario, sottovalutare la professionalità e la conseguente spendibilità dei profili che la Scuola plasma. Dice l’ing. Cardarelli: ”considerano questi mestieri poco nobilitanti e non li scelgono, privandosi di una possibilità che è invece altamente formativa oltrechè una garanzia di lavoro’. È per questo che vengono reclutati essenzialmente extracomunitari. Eppure non si tratta di imparare ad allineare mattoni. È molto di più quello che si fa: si diventa ‘professionisti’. Il Direttore della Scuola sta pensando a corsi che abbiano una durata più breve, di circa 300 ore ma che prevedano tempi di aggiornamento nel corso degli anni. La considera una maniera per incentivare ed accrescere il numero dei partecipanti, comunque una possibilità da valutare. Così come si sta valutando l’eventualità di ampliare la ‘formazione continua’ rivolta agli occupati già in atto attraverso corsi di aggiornamento serali. Particolarmente interessante appare il ‘percorso formativo integrato’ rivolto ai giovanissimi delle scuole, nella fattispecie ai ragazzi dell’Istituto tecnico per Geometri di Perugia, che per una settimana al mese, per cinque mesi, lasciano l’edificio scolastico e si recano in via P. Tuzi, 11 dove ha sede la Scuola edile per arricchirsi di competenze pratiche. ‘A scuola imparano il sapere, da noi imparano il saper fare” dichiara Cardarelli.

AUTORE: Chiara Bonomi