Le famiglie numerose si associano

'Vogliamo dire che ci siamo e siamo felici di esserci': il 'programma' della Associazione famiglie numerose che si è costituita anche in Umbria. A Novembre 2500 membri saranno ricevuti in udi

Trent’anni fa erano la norma, oggi quando un bambino a scuola dice di avere più di due fratellini riceve gli sguardi interrogativi dei bambini come lui che magari sono figli unici e dagli adulti sguardi di perplessità se non di commiserazione e più raramente di ammirazione. Sì, perchè le famiglie numerose, che l’Istat definisce come formate da cinque componenti o più (genitori, figli, nonni o altri conviventi stabili) ormai sono, per molti motivi, un’eccezione tra le famiglie italiane. Le famiglie numerose però si sentono normali e per ricordare al mondo che esistono hanno dato vita all’associazione ‘Famiglie numerose’ che vuol offrire alle famiglie occasioni di conoscenza e scambio di esperienze, ma anche creare gruppi di acquisto solidale o scambiarsi informazioni su quanto fanno le amministrazioni pubbliche a favore delle famiglie numerose fino a farsi promotrice dell’adozione di adeguate politiche familiari che sostengno la famiglia e a maggior ragione quelle più grandi. ‘Vogliamo promuovere adeguate politiche familiari – si legge nella loro presentazione – che tutelino e sostengano le funzioni della famiglia e dei suoi diritti, come riconoscimento del ruolo sociale, educativo e formativo che questa svolge per la società. Vogliamo dire che ci siamo e siamo felici di esserci’. L’associazione a livello nazionale si è formata un anno fa ed ora anche in Umbria alcune famiglie hanno dato vita alla sezione regionale dell’associazione. Giovanni D’Andola ne è il referente con sua moglie Mimma: sei figli di cui il più grande si sposa quest’anno ed il più piccolo va ancora all’asilo. Sono venuti in redazione per presentare l’associazione e inevitabilmente il discorso parte dall’esperienza personale che ne fa dei convinti testimonial della bellezza di vivere in una casa con molti figli. Gli aspetti positivi superano abbondantemente quelli negativi e loro, i genitori, non sono ‘vittime’ poichè ‘dopo il terzo figlio averne altri è una scelta consapevole di persone che hanno sperimentato fiducia nella vita e, per chi crede, fiducia in Dio’ dice Mimma. Per sperimentarla non è necessario credere in Dio, aggiunge Giovanni spiegando che della associazione fanno parte anche famiglie laiche, che si dichiarano non credenti. Così tra gli aspetti positivi Giovanni e Mimma hanno sperimentato la ‘ginnastica mentale’ cui ti obbligano i figli che sono tutti diversi, ciascuno da accogliere per sè stesso, per cui ‘non ti puoi fare schemi’, non ti puoi sedere sul passato’, vivi con i figli il ‘senso del limite’ che significa scegliere cosa è più importante e necessario. La loro non è una famiglia ‘chiusa’ e la vita di Mimma, casalinga, non si esaurisce tra le mura di casa. Sia lei che il marito sono impegnati in parrocchia o in altre attività. Accogliere i figli li ha portati ad essere più pronti a donare la vita agli altri e trovano anche tempo da dedicare a loro stessi perchè ‘la coppia resta e averne curati fa essere genitori migliori’. LE FAMIGLIE NUMEROSE IN UMBRIASono più di 24.000 in Umbria le famiglie composte da 5 o più persone. Per l’esattezza 24.146, secondo i più recenti dati Istat, derivati dal censimento del 2001. Certo, rispetto a trent’anni fa il loro numero è dimezzato, dato che al censimento del 1971 risultavano 49.886 ‘famiglie numerose’; tuttavia il dato relativo all’Umbria non è scontato. La percentuale di famiglie numerose nella nostra regione, infatti, risulta attualmente del 7,70, contro una media nazionale del 5,80%, per non parlare dell’Italia nord-occidentale dove scende al 4%. Addentrandoci ulteriormente nei numeri, si hanno le seguenti statistiche: dal 1971 al 2001 la popolazione umbra è aumentata relativamente di poco, da 775.783 persone a 825.826. Viceversa, è aumentato di parecchio il numero complessivo di famiglie: 313.629 contro le 221.789 di tren’anni fa; ne è sicuramente causa l’atomizzazione dei nuclei, visto che nel ’71 il numero medio di componenti per famiglia era di 3,46 e oggi è sceso a 2,61. Tre decenni fa, in Umbria, la percentuale di famiglie numerose ammontava a ben il 22,49%; nel 1981 la cifra era scesa al 14,23%, e nel ’91 all’11,78%.Il primo convegno e l’udienza dal PapaLa giovane associazione si è data appuntamento il 1’novembre a Roma, presso il Country Club di Castelfusano per il primo convegno nazionale delle Famiglie numerose. È prevista la presenza di oltre 2.500 associati provenienti da tutta Italia. Il giorno successivo, 2 novembre, le famiglie saranno ricevute in udienza dal papa Benedetto XVI. Per contattare l’associazione nazionale ‘Famiglie numerose’, sede regionale dell’Umbria: tel. 075 5054325, e-mail giovanni_dandola@virgilio.it Sito web www.famiglienumerose.it

AUTORE: Maria Rita Valli