Il 19 settembre Sua Santità Bartolomeo I, Arcivescovo di Costantinopoli e Patriarca ecumenico – in Umbria per l’evento internazionale di Assisi “Sete di Pace. Religioni e Culture in dialogo” -, sarà a Perugia, dove l’Università per stranieri gli conferirà la laurea “Honoris causa” in “Relazioni internazionali e cooperazione allo sviluppo”. Prima della cerimonia accademica, il Patriarca sarà accolto dal cardinale Gualtiero Bassetti nella cattedrale di San Lorenzo (ore 9.45) per presiedere la preghiera ecumenica e incontrare i rappresentanti delle Chiese cristiane dell’Umbria.
Visita che salda ancor più i legami di amicizia e collaborazione tra le Chiese.
Insieme al cardinale Bassetti, presidente della Conferenza episcopale regionale (Ceu), ci saranno a dare il benvenuto all’illustre ospite i vescovi dell’Umbria, terra che accoglie in amicizia i fratelli ortodossi, in particolare quelli delle Chiese greca, russa e romena. I fedeli della Chiesa greca, che fanno riferimento al Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, sono una comunità numerosa a Perugia, giungendovi dagli anni ’70 del secolo scorso sia per motivi di studio che di vita.
La Chiesa cattolica perugina, coerente con il suo spirito di amicizia e collaborazione con gli ortodossi, ha da tempo concesso in comodato alle Chiese greca, russa e romena tre antichi luoghi di culto cittadini. Alla comunità greca, nel 2006, è stata data in uso dall’allora arcivescovo Giuseppe Chiaretti la chiesa di Santa Croce (ora di San Gerasimo), in via Benincasa (una traversa della centralissima via dei Priori), dove il patriarca Bartolomeo I giungerà dopo l’incontro di preghiera in cattedrale prima di recarsi all’Università per Stranieri.
La “convocazione diocesana”
Il cardinale Bassetti ha predisposto per il significativo evento la “convocazione diocesana” in cattedrale di sacerdoti, diaconi, consacrati, seminaristi, membri di associazioni e movimenti laicali, confraternite, ordini cavallereschi e del popolo di Dio; convocazione che avviene per importanti avvenimenti ecclesiali.
Bassetti attenderà ai piedi della gradinata del duomo Bartolomeo I, accompagnato dall’arcivescovo greco ortodosso d’Italia e Malta mons. Gennadios Zervòs e da altri membri della delegazione del Patriarcato di Costantinopoli. Insieme al cardinale ci saranno il vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti, l’arciprete della cattedrale mons. Fausto Sciurpa e il delegato diocesano per l’ecumenismo don Mauro Pesce, mentre i rappresentanti delle Istituzioni civili e religiose (cattoliche e di altre confessioni cristiane) dell’Umbria saranno all’interno di San Lorenzo. Dopo aver fatto ingresso in duomo, il Patriarca sosterà davanti all’immagine della Madonna delle Grazie e dove saranno esposte le reliquie dei Santi martiri perugini e del Sant’Anello.
Raggiunto il presbiterio, il cardinale Bassetti rivolgerà a Bartolomeo I il messaggio di benvenuto invitandolo a presiedere la liturgia della Parola, che culminerà con la lettura di un passo del Vangelo e l’omelia del Patriarca. Al termine verrà recitato il Padre Nostro con l’annuncio dello scambio della pace e impartita la benedizione sul popolo dal Patriarca e dal cardinale.
Prima di lasciare San Lorenzo, Bartolomeo I riceverà in dono una pregevole riproduzione artistica della venerata immagine della Madonna delle Grazie.
L’incontro di preghiera ecumenico presieduto dal Patriarca di Costantinopoli in cattedrale sarà trasmesso in diretta da «Umbria Radio».
Breve nota biografica di Bartolomeo I e l’incontro con papa Francesco a Lesbo.
Bartolomeo I, alla nascita Dimitrios Archontonis, è nato a Imbro il 29 febbraio 1940. Arcivescovo ortodosso greco con cittadinanza turca, è da 25 anni Patriarca ecumenico di Costantinopoli. Fu ordinato diacono nel 1961 e presbitero nel 1969, eletto Arcivescovo di Costantinopoli e Patriarca ecumenico il 22 ottobre 1991. Parla greco, turco, latino, italiano, francese, inglese e tedesco.
Il 16 aprile di quest’anno il patriarca Bartolomeo, insieme a papa Francesco, ha visitato nell’isola di Lesbo il campo di accoglienza profughi, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema di migliaia di persone che fuggono dai loro Paesi per persecuzioni, guerre e fame, firmando al riguardo una dichiarazione congiunta.