Papa Francesco sarà ad Assisi il 20 settembre prossimo in occasione dei 30 anni dall’incontro interreligioso per la pace tra i popoli. La notizia è stata comunicata dalla Prefettura della Casa pontificia al custode del Sacro convento padre Mauro Gambetti.
Lo ha annunciato il direttore della sala stampa dello stesso Sacro Convento, padre Enzo Fortunato.
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Questo l’evento cui partecipa Papa Francesco, nell’articolo pubblicato su La Voce il 22 luglio scorso:
Leggilo nell’edizione digitale (http://lavoce.ita.newsmemory.com/publink.php?shareid=17f30b78d) o qui di seguito.
Lo “spirito di Assisi”, 30 anni dopo
Evento speciale per l’anniversario della Giornata voluta da Giovanni Paolo II- L’iniziativa cade in un’epoca segnata dal terrorismo di “presunta” matrice islamica. Un problema anche per il mondo musulmano, che parteciperà numeroso all’evento“C’è un movimento di popoli e di vertice che sente la necessità dello spirito di Assisi, e oggi più di ieri”. Lo ha affermato Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, mercoledì 20 luglio a Perugia. Il contesto era la presentazione ufficiale dell’evento “Sete di pace” che si terrà ad Assisi il 18-20 settembre per i 30 anni della Giornata di preghiera interreligiosa voluta da Giovanni Paolo II. Alla conferenza stampa erano presenti il vescovo di Assisi mons. Domenico Sorrentino e la neo-sindaco della città, Stefania Proietti.
Impagliazzo ha fatto anche notare che, rispetto al 1986, saranno più numerosi gli esponenti musulmani presenti ad Assisi, incluso il rettore dell’università egiziana di Al-Azhar, massimo centro di formazione dell’islam sunnita. Segno che le violenze scatenate di questi ultimi tempi in mezzo mondo – le cui vittime sono in maggioranza musulmane – stanno scuotendo anche la religione ‘teoricamente’ di provenienza dei terroristi. “L’islam – ha aggiunto il presidente della Sant’Egidio – non è un problema ma ha un problema: quello di predicatori dell’odio che si mettono a turlupinare le giovani generazioni”. In Occidente, questo si somma a un problema di integrazione, perché i kamikaze si sentono isolati nelle società in cui vivono. Ha concluso che incontri come la rievocazione dello spirito di Assisi dovrebbero spingere “i leader musulmani a essere sempre più chiari e netti nel condannare le violenze”.
Mons. Sorrentino, da parte sua, ha ricordato che la Giornata di 30 anni fa non sarebbe stata possibile senza un ele- mento di 50 anni fa: “La dichiarazione Nostra aetate del Concilio Vaticano II, che ha aperto le frontiere della Chiesa all’orizzonte del dialogo interreligioso”. Ha quindi aggiunto che lo spirito di Assisi è diventato parte integrante della vita della diocesi. Nel recentissimo Libro del Sinodo sono espressamente previsti “appuntamenti annuali, il 27 ottobre, per la preghiera, la riflessione, l’incontro, il tutto in stile sobrio, ‘francescano’. L’evento di settembre invece servirà a cogliere la bellezza dell’iniziativa voluta da Giovanni Paolo II soprattutto nel contesto attuale”.
Stefania Proietti ha ricordato che nel 1986 era una ragazzina delle medie, entusiasta di partecipare alla creazione spontanea di immagini di pace per la città. “Assisi – ha detto – è uno scrigno di arte e di storia. Uno dei suoi tesori è lo spirito di Assisi. Dobbiamo far ridiventare la città un faro per il mondo e per il nuovo umanesimo, contro la globalizzazione dell’indifferenza e contro le tenebre che le congiunture presenti fanno sembrare anche peggiori di ciò che sono”.
La tre-giorni di settembre sarà particolarmente intensa. La mattina di domenica 18, eucaristia con presenza di personalità di altre Chiese nella basilica superiore; al pomeriggio, assemblea di inaugurazione al teatro Lyrick. Il pomeriggio del giorno 20, preghiera e processione per la pace. Nel tempo intermedio, un susseguirsi di panel (tavole rotonde) approfondirà una vasta serie di temi: la Misericordia, il terrorismo, economia, ecologia e sviluppo sostenibile, le donne e la pace, l’Europa, le migrazioni, ecc.
Si traccerà infine un bilancio di questi trent’anni di “spirito di Assisi” con un incontro introdotto da mons. Sorrentino e condiviso dai principali protagonisti dell’evento, presenti tra gli altri il presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso e l’ex presidente polacco Lech Walesa.
Un ruolo di particolare spicco sarà dato al Patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo, che il 20 settembre otterrà dall’Università di Perugia la laurea honoris causa in Relazioni internazionali, e riceverà una speciale accoglienza nella cattedrale di San Lorenzo.
Per concludere con le parole di Impagliazzo: “Andremo ad Assisi non solo per commemorare un evento ma per creare un nuovo evento, per dare nuova linfa a tutti coloro che cercano vie di pace nel mondo”.
Dario Rivarossa