Una scuola che si dovrebbe chiamare ‘casa’

Perugia. L'anno scolastico dell'istituto Don Bosco presentato dal direttore don Pietro Diletti

Sono riaperte le scuole e giovedì 15 settembre anche l’Istituto Salesiano Don Bosco di Perugia, l’unico istituto superiore cattolico della città, ha accolto gli alunni per il primo giorno di scuola, con orario pieno e organico completo. Don Pietro Diletti, direttore e preside della Scuola media e del Liceo linguistico ne parla con soddisfazione, e non solo per aver iniziato l’anno puntualmente ma anche per la qualità dell’insegnamento che l’Istituto offre. La scuola media, che ha due lingue straniere, l’inglese e lo spagnolo, ‘si pone di fronte al preadolescente in posizione di ascolto e di guida – spiega don Diletti – per la formazione integrale della persona, in tutte le sue dimensioni’. ‘Naturalmente – aggiunge – trattandosi di un Liceo linguistico ci saranno certificazioni internazionali come il Pet e il First certificate Cambridge University per l’inglese, il Delf per la lingua francese (gli insegnanti sono di madre lingua), e per la matematica e l’informatica in vista della patente europea del Computer’. In che cosa consiste lo specifico della scuola salesiana ‘Don Bosco? ‘Si tratta di una scuola cattolica il cui indirizzo educativo si ispira esplicitamente ai valori del vangelo e al sistema pedagogico di don Bosco’. Ma allora perché la scuola cattolica sì, la scuola musulmana no? ‘Credo che la differenza stia proprio nel modo di fare scuola e anche nei programmi. I programmi della scuola cattolica sono quelli dello Stato e i valori che vengono veicolati sono quelli condivisi dalla stragrande maggioranza, anche se non da tutti praticati. E poi c’è grande libertà. I contenuti vengono proposti, non imposti. Dalle nostre scuole sono usciti personalità di tutti gli schieramenti politici, da destra a sinistra. Il che vuol dire che la scuola cattolica lascia grande libertà di coscienza e di scelta’. Quali sono le caratteristiche principali della pedagogia di don Bosco? ‘La scuola salesiana fa riferimento a don Bosco ed al suo Sistema preventivo, che è uno spirito e nelle stesso tempo una metodologia pedagogica caratterizzata dalla volontà di stare con i giovani, condividendo la loro vita, guardando con simpatia il loro mondo, attenti alle loro vere esigenze e valori. Il Sistema preventivo che si fonda sulla ragione, religione e amorevolezza, crea un ambiente positivo, intessuto di relazioni personali, vivificato da una amicizia educativa che si fa presenza tra i ragazzi, che fa crescere, crea corrispondenza suscitando un giusto protagonismo degli stessi giovani. Si tratta di una educazione integrale’. Perché i genitori dovrebbero iscrivere i loro figli alla scuola media o al liceo Linguistico don Bosco? Che differenza c’è con la scuola di Stato? ‘I genitori possono venire in qualsiasi momento perché i salesiani abitano nella scuola: ecco perché Don Bosco ha voluto che i suoi Istituti si chiamassero case. La casa fa pensare alla famiglia, alla centralità del giovane, agli affetti, ad un rapporto umanamente intenso e formativo. Ecco la differenza con le scuole statali che pure sosteniamo per realizzare un pluralismo che oggi più che mai con l’autonomia potrà essere finalmente garantito. Lo Stato non è infatti e non deve essere il detentore dell’educazione, in quanto questa spetta alle famiglie che hanno il diritto di scegliere liberamente a chi affidare l’istruzione dei propri figli. La scuola tra l’altro assicura una presenza continua con gli alunni anche nel pomeriggio in cui i docenti aiutano con studio guidato i ragazzi a studiare le lezioni e fare i compiti. Quanto alla retta si paga ancora, ma già dall’anno in corso lo Stato rimborsa in parte la retta che viene pagata e speriamo che dal prossimo anno rimborsi tutto o quasi. Quanto alle iscrizioni sono ancora aperte: si possono visitare gli ambienti ed effettuare l’iscrizione con tranquillità, perché se poi ci fosse un ripensamento si può tranquillamente cambiare senza nessuna difficoltà’.

AUTORE: E.B.