Si parla molto di povertà, ma non sono poi molti gli studi che aiutano a capire cosa significa, soprattutto studi che analizzino la situazione locale. Per coprire questa lacuna la Caritas Diocesana di Perugia – Città della Pieve ha istituito un “Osservatorio delle povertà” diretto dall’economista Pierluigi Grasselli e del quale fanno parte Nicola Faloci, Silvia Bagnarelli e Daniela Monni.
In questi mesi hanno lavorato alla redazione del primo Rapporto sulle povertà della diocesi di Perugia che verrà presentato mercoledì 8 giugno alle ore 17.00 presso la sede della Caritas diocesana, il “Villaggio Sorella Provvidenza” (via Montemalbe, 1 Perugia). Introdurrà l’incontro mons. Paolo Giulietti, vescovo ausiliare di Perugia, interverranno i componenti dell’Osservatorio e l’assessore al sociale del Comune di Perugia Edi Cicchi.
Il rapporto, dal titolo “Andare incontro ad ogni persona – La risposta della comunità ecclesiale alla povertà”, è il frutto di un lavoro di analasi dei dati forniti dai centri di ascolto diocesano e di alcune Caritas parrocchiali che già utilizzano il programma informatico Ospoweb utilizzato in Italia da oltre 172 diocesi, ed è una pubblicazione di 44 pagine, suddivisa in 6 capitoli (l’ultimo dedicato a tre storie di vita significative), con diversi dati in tabelle e illustrati con grafici.
“La Caritas diocesana di Perugia – scrive nella introduzione al Rapporto Daniela Monni, già direttore della Caritas diocesana, nel corso degli ultimi anni ha visto acuirsi ancora di più lo stato di sofferenza di molte famiglie della diocesi” e, aggiunge, “moltissime famiglie di quelle giunte al Centro di ascolto della Diocesi nell’ultimo triennio non si erano mai rivolte alla Caritas nel corso della loro vita”. “La crescita esponenziale di coloro che si rivolgono alla Caritas ci ha obbligato – continua Monni ad analizzare i dati anche per comprendere meglio le dimensioni del fenomeno. Per questo nel 2015 la Caritas diocesana ha promosso la nascita dell’Osservatorio diocesano delle Povertà e delle Risorse seguendo le indicazioni di Caritas italiana e dalla CEI”.
L’utilità di questo strumento, rispetto al Rapporto dell’Osservatorio Regionale sulle povertà istituito in collaborazione con Regione e Aur e che viene presentato in media ogni 5 pagine, è proprio la tempestività dell’analisi dei dati.
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Pubblichiamo l’introduzione al Rapporto curata da Daniela Monni
«Desidero aprire questo primo rapporto con le parole di Papa Francesco contenute nell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium perché possano ispirare la lettura e gli spunti di lavoro successivo: “La pastorale in chiave missionaria esige di abbandonare il comodo criterio pastorale del “si è fatto sempre così”. Invito tutti ad essere audaci e creativi in questo compito di ripensare gli obiettivi, le strutture, lo stile e i metodi evangelizzatori delle proprie comunità. Una individuazione dei fini senza un’adeguata ricerca comunitaria dei mezzi per raggiungerli è condannata a tradursi in mera fantasia”.
La Caritas diocesana di Perugia nel corso degli ultimi anni ha visto acuirsi ancora di più lo stato di sofferenza di molte famiglie della diocesi, a triste conferma del dato ISTAT sulla povertà in Umbria, con 42.600 famiglie in povertà relativa (11%, rispetto all’8.9% della precedente rilevazione ISTAT), di cui 19.700 in povertà assoluta.
Moltissime famiglie di quelle giunte al Centro di ascolto della Diocesi nell’ultimo triennio non si erano mai rivolte alla Caritas nel corso della loro vita. Oltre ai segmenti della popolazione già colpiti da tempo dall’indigenza, la povertà è cresciuta in segmenti della popolazione fino ad oggi ritenuti poco vulnerabili: famiglie con due figli, famiglie con componenti inoccupati, famiglie con anziani e con malati.
La crescita esponenziale di coloro che si rivolgono alla Caritas ci ha obbligato ad analizzare i dati anche per comprendere meglio le dimensioni del fenomeno. Per questo nel 2015 la Caritas diocesana ha promosso la nascita dell’Osservatorio diocesano delle Povertà e delle Risorse seguendo le indicazioni di Caritas italiana e dalla CEI: “Dobbiamo (…) acquisire un’adeguata competenza nella lettura dei bisogni, delle povertà, dell’emarginazione: un osservatorio permanente, capace di seguire le dinamiche dei problemi della gente e di coinvolgere direttamente la comunità ecclesiale in modo scientifico, non dovrebbe mancare in nessuna chiesa locale” (CEI, La Chiesa in Italia dopo Loreto, cit.).
Fin dal 2010 il Centro di Ascolto diocesano ha avviato la raccolta sistematica degli ascolti e degli interventi fatti attraverso il programma informatico OSPOWEB, utilizzato in Italia da oltre 172 diocesi e i cui dati consentono l’elaborazione di un articolato e significativo dossier a livello nazionale.
Oltre al centro di ascolto diocesano, nella diocesi operano 45 Caritas parrocchiali e/o interparrocchiali che assistono in modi e misure diverse circa 2.000 famiglie, con buoni spesa, pacchi viveri o contribuendo al pagamento di utenze. Per questo, dopo i primi 4 anni di utilizzo del sistema al livello del cda diocesano, con l’elaborazione di oltre 11.200 schede (interventi) (dal 1/1/2012 al 31/12/2015) è stata avviata la formazione dei centri di ascolto periferici, per coinvolgere le parrocchie nell’utilizzare una metodologia comune di lettura dei bisogni e rilevazione dei dati.
I dati che vengono presentati in questo primo Rapporto riguardano una popolazione piuttosto circoscritta, quella degli utenti che si sono recati almeno una volta al Centro di Ascolto Caritas diocesano di Perugia nel periodo 2014-2015. La scelta di focalizzare i dati su un biennio, ci consente da un lato di permettere un confronto diretto dei dati con quelli pubblicati nell’ultimo Rapporto di Caritas italiana (che si riferiscono al 2014); dall’altro, di fornire una fotografia piuttosto aggiornata delle caratteristiche degli utenti del nostro CdA.
Da un punto di vista territoriale, è opportuno tenere presente che i dati presentati riguardano un ambito limitato e non consentono di estendere le informazioni ad un livello più ampio, anche perché, in questa prima fase i Centri di Ascolto periferici hanno raccolto solo alcuni dati essenziali.
In alcuni casi, le informazioni raccolte su talune caratteristiche degli utenti risultano ancora affette da un alto tasso di mancate risposte. Tuttavia, a seguito della formazione degli operatori avviata dal 2014 e con la predisposizione nel 2015 di una scheda unica omogenea per la raccolta dei dati, curata dal gruppo dell’Osservatorio Diocesano, si attende per l’immediato futuro una maggiore omogeneità e completezza delle informazioni, che sarà capace di fornire un quadro più nitido della realtà della povertà nell’intera diocesi.
Oltre al CDA diocesano oggi utilizzano il sistema Ospoweb anche altre parrocchie della Diocesi.
Questo primo rapporto, senza avere la pretesa di essere un rapporto completo delle povertà del nostro territorio, desidera essere uno strumento pastorale, uno strumento della Chiesa diocesana affidato alla Caritas quale “strumento a servizio della Chiesa locale, per aiutare la comunità cristiana a osservare sistematicamente le situazioni di povertà, di disagio, di emarginazione, di esclusione presenti sul territorio e le loro dinamiche di sviluppo, comunicando e rivolgendosi alla comunità ecclesiale e all’opinione pubblica, favorendo il coinvolgimento e la messa in rete dei diversi attori sociali impegnati sul territorio e per verificare ed approfondire l’utilizzo delle risorse e stimolare eventuali proposte di intervento”.
Desidero ringraziare quanti hanno permesso attraverso il loro contributo di realizzare questo primo rapporto, che spero possa offrire elementi di riflessione per la Chiesa diocesana, per l’intera comunità cristiana e per le istituzioni locali, per andare incontro ad ogni persona.