A 1800 metri di altitudine nel bel paesino montano di Claviere, in provincia di Torino, circondati dai superbi monti della Luna si è svolto il campo estivo dei giovani.
In 134 dal 25 luglio al 2 agosto abbiamo trascorso delle magnifiche giornate in un’atmosfera che solamente un campeggio può dare. Anche se l’azione pastorale quest’anno è stata molto assorbita dal grande impegno organizzativo per la Gmg di Colonia, non potevamo trascurare i giovanissimi che non hanno l’età per partecipare alla Giornata mondiale o che desideravano partecipare al campeggio come cammino di crescita per la vita cristiana.
Il campo, guidato dal responsabile diocesano dei giovani di Azione cattolica, l’orvietano Mauro Stella con la presenza di tre sacerdoti e di una bella squadra di animatori, ha svolto il tema che il compianto Giovanni Paolo II aveva affidato a tutti i giovani per l’anno dell’eucaristia: “Siamo venuti per adorarlo”. Tra i meravigliosi boschi di questi monti, i giovani hanno approfondito il senso profondo dell’eucaristia e la vita vera che ci dona. Vivere notte e giorno con degli adolescenti dai 14 ai 18 anni non è facile; i giovanissimi sono pieni di contraddizioni, di desideri, di sogni e di paure, ma il Signore fa breccia nel loro cuore. Non bisogna aver paura di proporre Cristo come amico e fondamento della vita, anche in questi giorni si è sperimentato come la Grazia di Dio affascina e come tanti sono disposti a diventare suoi discepoli.
Le giornate sono state scandite da momenti di preghiera, la messa era celebrata ogni mattina nella vicina chiesa parrocchiale, da incontri di catechesi, pomeriggi dedicati al gioco e da momenti di animazione. La buona riuscita del campo si deve anche all’impegno di alcune signore provenienti dalla parrocchia di Marcellano – Collesecco che hanno dato il loro prezioso contributo in cucina; tante delle attività realizzate dalla Pastorale giovanile ricevono un indispensabile aiuto da volontari che con grande generosità si pongono al servizio nel silenzio e nel nascondimento.
Anche quest’anno il campo si è svolto in autogestione; si tratta di una scelta precisa, perché si ritiene questa una modalità attraverso la quale i giovani si impegnano a svolgere dei servizi, mettendosi a disposizione degli altri ed anche questo fatto è importante per educare ad un vero spirito eucaristico che trasformi la messa in vita. Le escursioni sono state vissute bene, cercando di far cogliere la bellezza del creato in tanti ragazzi che vivono sempre distratti, presi dai loro telefonini, computer e lettori cd; durante questi giorni di campo, comunque, nessuno ha cercato mai il televisore o i videogiochi.
Ogni campeggio è particolare ed irrepetibile, sicuramente in tutti noi responsabili si è maggiormente rafforzata la convinzione dell’importanza di questo tipo di esperienze.