Oratori: le linee – guida della Giunta regionale.

Anche diocesi e parrocchie, ora, al tavolo di concertazione per il Piano sociale

La settimana scorsa la Giunta ha approvato le linee guida relative allo svolgimento delle attività degli oratori in attuazione della legge regionale ’28/2004′ che riconosce e valorizza la funzione sociale, educativa e formativa svolta dalle parrocchie mediante gli oratori. In realtà, più che sullo svolgimento delle attività degli oratori, le Linee guida approvate più che di attività degli oratori definiscono le modalità per l’attuazione della legge’ che passano, anche come finanziamenti, attraverso la definizione dei Piani sociali di zona anche se viene ribadito che ‘lo strumento che meglio può realizzare le finalità’ della Legge sugli oratori resta l’intesa tra regine e enti ecclesiastici. Le diocesi possono (e quindi devono, se non vogliono restare fuori) partecipare al ‘Tavolo Alto’ della concertazione per la programmazione sociale di territorio condivisa; ai tavoli di coprogettazione possono invece partecipare le parrocchie e le rappresentanze degli istituti religiosi cattolici e degli altri enti riconosciuti dallo Stato. I progetti presentati dalle parrocchie, precisa la delibera, possono essere finanziati ‘nell’ambito dei Piani di zona, cui vengono trasferiti i fondi previsti dal fondo sociale regionale e nazionale per le politiche sociali. Non è prevista una specifica voce in bilancio. Diritto allo studio: Fondi ai ComuniLa Giunta regionale dell’Umbria ha approvato anche il programma annuale 2005 per il diritto allo studio, in applicazione della legge regionale 28 del dicembre 2002. Il piano prevede la erogazione ai Comuni di contributi per una somma totale di 983mila 850euro così ripartita: 361.520 euro per il supporto di servizi per il diritto allo studio; 193.135 euro per il sostegno al tempo pieno e al tempo prolungato; 223.040 euro per contributi a Comuni con popolazione inferiore a 6mila abitanti. Circa 69mila euro saranno riservati al finanziamento di progetti speciali di carattere regionale e 20mila al sostegno all’attività non formale dei Centri territoriali permanenti per l’educazione degli adulti.