È stata rinviata a settembre, per motivi di carattere organizzativo, l’installazione di una targa commemorativa nei pressi dell’aiuola dei giardini pubblici di piazza 40 Martiri dove il 26 luglio 44 furono dilaniati tre giovani militari del sud (Cosimo Antonio Di Palma, Gustavo Ingrossi e Rodolfo Turriti) generosamente impegnati nel disinnescare una grossa bomba. La sollecitazione anche del nostro giornale ha ottenuto l’effetto sperato in una città che sembra dimenticarsi troppo facilmente di quanti hanno speso la loro esistenza per concorrere al suo progresso. Per lo meno non sembra esserci l’attenzione che si registra, sullo stesso versante, visto però nella sua dimensione nazionale, meglio se di particolare attualità. Una riflessione che si collega alla recente proposta del Gruppo consiliare ‘Verdi per Gubbio’ di ‘intitolare a Pier Paolo Pasolini’ per quanto ha rappresentato e nel trentennale della sua morte, ‘uno spazio pubblico’.In attesa di conoscere il parere del consiglio comunale, viene spontaneo riflettere sul diverso trattamento o la diversa attenzione nei confronti di quanti hanno onorato Gubbio, meritandosi robuste benemerenze. L’elenco è lungo. Il ceramista Aldo Ajò ed il poeta Umberto Marvardi, tra le voci più importanti della cultura del novecento; il vaticanista del Tg1 Dante Alimenti (Roma gli ha intitolato una via ed una scuola di giornalismo) che ha ‘descritto’ i viaggi nel mondo di vari papi; Nicola Benedetti, per quindici anni alla guida dell’Azienda turismo, con intuizioni trasformatesi in tradizioni di successo quali la ‘Stagione di spettacoli classici al Teatro Romano’ o le ‘Biennali’, di cui si sta riscoprendo valore e ruolo; i sacerdoti mons. Origene Rogari, oratore e scrittore di gran fama, e Carlo Spaziani, musicista e scrittore, autore di pubblicazioni fondamentali nel panorama musicale e storico (a cominciare da ‘Orrori e stragi di guerra’ del 1947); Piero Angeletti, scienziato, ricercatore che ha operato al fianco del premio Nobel Rita Levi Montalcini, benefattore umile e silenzioso (lo ricorda una targa nella cappella del Crocefisso del convento di San Girolamo), fondatore del centro di medicina preventiva che a Gubbio dà lustro scientifico oltre a posti di lavoro. L’elenco è destinato ad allungarsi, ma è importante convincersi che ricordare ed onorare vuol dire valorizzare le proprie radici.
Quegli eugubini celebri in Italia
In tanti hanno onorato con i loro talenti il nome di Gubbio, meritandosi giuste benemerenze: dal poeta Marvardi al vaticanista Dante Alimenti
AUTORE:
Giampiero Bedini