Il 29 giugno Massimo Cacciari, su Repubblica, bolla il Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica, presentato dal Papa il giorno prima, come ‘un decalogo da propaganda che offusca il Vangelo’, perché ‘la presentazione del messaggio cristiano come una serie di regole severe fa violenza all’assoluta priorità dell’amore e della misericordia del Vangelo’. Massimo Cacciari non è un parroco: credo che questa non sia una notizia per nessuno. Tutt’al più con quella faccia potrebbe essere un monaco. Camaldolese. Riformato. Se fosse un parroco, e tenesse l’omelia tutte le domeniche e i dì di festa, avrebbe assaggiato cos’è quel filo di angoscia sottile che ti coglie alla bocca dello stomaco ogni qualvolta devi predicare: se non sei un imbecille totale ti rendi conto in anticipo che quello che dirai in parte illustrerà il Vangelo, in parte maggiore lo offuscherà. Eppure lo devi fare, perché nel Vangelo le risposte ci sono tutte, ma per la gran parte allo stato embrionale: se qualcuno non media fra Parola Dio e domanda che sale oggi dall’uomo di oggi, il Vangelo rimane un bel mito consolatorio adatto a guarnire il cappone a Natale o ad attenuare il sapore troppo forte del pecorino nella crescia di Pasqua. Massimo Cacciari non fa catechismo: se lo facesse, sarebbe corso in libreria per acquistare il Compendio: a Gubbio: le 50 copie ordinate dalla ‘Libri e idee’sono scomparse in un baleno. Se ne sentiva il bisogno, di quel riassunto. Il Congresso Catechistico Internazionale del 2002 aveva presentato un’istanza molto pressante a Giovanni Paolo II, perché si tornasse alla forma giudicata da tutti pedagogicamente insostituibile, la forma domanda/risposta. Il Compendio ‘fa violenza all’assoluta priorità dell’amore e della misericordia del Vangelo’? Sono cose diverse, complementari. Il vademecum che gli Apostoli misero a punto a beneficio dei predicatori della seconda generazione, quelli che non avevano conosciuto personalmente Gesù, aveva la freschezza sorgiva della prima comunità cristiana. Ma da quel libretto ha preso il via, nella durezza della storia, il fiume maestoso e fangoso, fatto di dogma e di prassi illuminata dal dogma e di porcheriole personali, che oggi è allo stadio fotografato dal Papa. Lo si confronti con il Catechismo di Pio X, e si vedrà quanto cammino, in fedeltà alla sostanza della fede, è stato percorso. In tema di coscienza, ad esempio (nn. 372-377). Quanto altro cammino sarà stato percorso, in fedeltà alla sostanza della fede, nel 15512 d.C., quando Geronzio XXXII pubblicherà la 257.ma edizione del Compendio, e per farlo con la dovuta solennità tornerà a Roma da Antares, dove trascorre le vacanze estive?
Non è un parroco
AUTORE:
Angelo M. Fanucci