Insieme si amministra meglio

Comuni e Comunità montane della Valle Umbra decidono di collaborare per lo sviluppo dei propri territori. Ma Spoleto non ci sta

La prospettiva più lontana è la realizzazione della terza provincia in Umbria ma al momento si può al massimo definire l’area vasta della zona compresa tra Foligno, Spoleto e la Valnerina, con la condivisione di alcuni obiettivi: sembra essere questo il filo conduttore che anima due accordi, firmati a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro.Il primo riguarda l’avvio di una collaborazione per la realizzazione, commercializzazione e gestione comune dei servizi alle aree industriali nella Valle Umbra tra i comuni di Assisi, Bastia Umbra, Bettona, Bevagna, Cannara, Foligno, Spello, Trevi e Valfabbrica. Il secondo è un atto di indirizzo da sindaci e presidenti delle Comunità montane degli stessi territori (con qualche cambiamento ‘geografico’) per proporre alle istituzioni, alle forze politiche, dell’economia e del lavoro, alle associazioni della zona un patto per lo sviluppo locale per l’elaborazione, l’approvazione e la realizzazione di un piano strategico che favorisca il progresso delle diverse comunità. In particolare questo documento è stato sottoscritto dai sindaci o da rappresentanti dei Comuni di Bevagna, Castel Ritaldi, Foligno, Giano dell’Umbria, Montefalco, Nocera Umbra, Preci, Spello, Trevi, Valtopina, delle Comunità montane ‘Monte Subasio’, ‘Monti Martani e del Serano’, della ‘Valnerina’ e dall’Unione dei comuni ‘Terre dell’olio e del Sagrantino’. L’elemento di rilievo (di rilevanza politica) è l’assenza del comune di Spoleto che nel frattempo ha stretto accordi con il sindaco di Terni facendo immaginare una sorta di volontà di aderire più all’ampliamento della provincia di Terni, per il cosiddetto riequilibrio territoriale delle due province umbre, piuttosto che alla formazione di un terzo soggetto. Forse può essere una strategia per alzare eventualmente la posta o magari si tratta solo dell’eterna guerra del campanile. Indubbiamente questa assenza pesa, considerato che in molti enti per la gestione dei rifiuti o dell’acqua, tanto per fare un esempio, c’è un accordo tra i diversi territori di questa zona. E gli accordi sottoscritti puntano l’attenzione proprio sull’omogeneità dei territori per favorire lo sviluppo e concentrare le risorse sempre più esigue.Il primo accordo, sullo sviluppo delle aree produttive, promosso dalle amministrazioni comunali di Foligno e Bastia Umbra, prevede, la promozione di progetti, azioni ed iniziative comuni per assicurare servizi adeguati alle imprese localizzate nel comprensorio che possono essere individuati nella manutenzione degli spazi pubblici: strade, aree verdi, parcheggi, segnaletica industriale, videosorveglianza, servizi comuni alle imprese. In questo territorio – è stato ricordato – ci sono 5.548 imprese e 16.750 addetti. Nel secondo documento si sottolinea che le varie iniziative sino ad oggi assunte hanno avuto come riferimento l’area vasta, intesa come aggregazione dei territori di Spoleto-Foligno-Valnerina, per quanto riguarda la programmazione e la gestione di molteplici servizi pubblici, tanto che risultano operativi l’Asl n’, l’Ato 3, la Vus SpA, la Vus-Com Srl, il Csa S.p.A., il Stl, il Prusst, con l’obiettivo di costituire tra queste ultime aziende un unico soggetto di gestione per l’erogazione dei servizi pubblici locali, delineando comunque l’area vasta come ‘ambito territoriale ottimale’ per l’insieme anche degli altri servizi pubblici territoriali’. Ma Spoleto è rimasta fuori dagli accordi.

AUTORE: Emilio Querini