Un furibondo braccio di ferro

Dopo le dimissioni dell'assessore regionale Barberini

emilio-duca-cmykSi trascina la crisi a palazzo Donini, dopo le dimissioni dell’assessore alla Sanità Luca Barberini. Il Consiglio regionale non si è più riunito – l’ipotesi è quella di una convocazione per il 9 marzo – visto lo sfaldamento della maggioranza che non potrebbe, in queste condizioni, affrontare le tematiche legate al bilancio. Nel frattempo la politica, divisa dalle nomine alla sanità, ha bloccato l’attività consiliare.

Ma qualcosa si muove. Intanto si è completato il pacchetto delle nomine. Dopo i quattro direttori generali (azienda ospedaliera di Perugia e Terni, e delle Asl 1 e 2), sono stati nominati i direttori sanitari e amministrativi delle due Usl e delle due aziende ospedaliere di Perugia e Terni. In quella di Perugia il neo-direttore Emilio Duca ha scelto come direttore amministrativo Maurizio Valorosi e come direttore sanitario Diamante Pacchiarini; in quella di Terni, Riccardo Brugnetta sarà il direttore amministrativo e Sandro Fratini quello sanitario. All’Usl 1 i nomi sono quelli di Doriana Sarnari (direttore amministrativo) e Pasquale Parise (direttore sanitario), mentre alla 2 ci sono Enrico Martelli (direttore amministrativo) e Pietro Manzi (direttore sanitario). La rotazione ha riguardato anche tanti dirigenti, impiegati in altri ruoli.

In sostanza questo rinnovamento, tanto sbandierato, è diventato solo un’icona per nascondere un furibondo braccio di ferro tra la presidente Catiuscia Marini e l’assessore Barberini (che rappresenta l’ala del Pd che fa riferimento al sottosegretario Gianpiero Bocci). Manca solo, per la sanità, il numero uno della Centrale regionale per gli acquisti. In questo periodo, dopo dichiarazioni molto forti tra entrambi gli schieramenti interni al Pd, si tenta di ricucire la voragine aperta dalle dimissioni di Barberini.

Non è così semplice, perché si è andati un po’ troppo oltre; ma nessuno, al di là dei bracci di ferro, vuole far saltare la legislatura. Intanto diversi consiglieri regionali di opposizione hanno occupato simbolicamente l’aula di palazzo Cesaroni esponendo il cartello “Noi ci siamo per i cittadini”. “Abbiamo deciso questa occupazione simbolica”, ha spiegato Ricci, nella giornata in cui doveva tenersi la seduta dell’Assemblea legislativa e la “Giunta avrebbe dovuto dire se esiste ancora una maggioranza in grado di governare l’Umbria. Altrimenti la conseguenza istituzionale dovrebbero essere le elezioni anticipate, per chiedere ai cittadini cosa pensano di questa situazione di ingovernabilità. Nei giorni scorsi abbiamo presentato una mozione per verificare se la Giunta regionale è in grado di prendere decisioni su un tema delicato come la sanità, che occupa gran parte del nostro bilancio”.

 

AUTORE: Emilio Querini