Nell’udienza di mercoledì 27, dopo la ‘variante’ del 22 gennaio in occasione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, Papa Francesco ha ripreso la serie di riflessioni di approfondimento sulla misericordia nella Bibbia (testo integrale su w2.vatican.va ). “Nella sacra Scrittura ha esordito – la misericordia di Dio è presente lungo tutta la storia del popolo d’Israele. Con la Sua misericordia, il Signore accompagna il cammino dei Patriarchi, dona loro dei figli malgrado la condizione di sterilità, li conduce per sentieri di grazia e di riconciliazione”.
Dopo aver ricordato la condizione di schiavitù degli israeliti in Egitto, Bergoglio ha aggiunto: “La misericordia [di Dio] non può rimanere indifferente davanti alla sofferenza degli oppressi, al grido di chi è sottoposto a violenza, ridotto in schiavitù, condannato a morte. È una dolorosa realtà che affligge ogni epoca, compresa la nostra, e che fa sentire spesso impotenti, tentati di indurire il cuore, e pensare ad altro”.
Ma “il Dio di misericordia risponde e si prende cura dei poveri, di coloro che gridano la loro disperazione. Dio ascolta e interviene per salvare, suscitando uomini capaci di sentire il gemito della sofferenza e di operare in favore degli oppressi…
È così che comincia la storia di Mosè come mediatore di liberazione per il popolo. Egli affronta il faraone per convincerlo a lasciare partire Israele; e poi guiderà il popolo, attraverso il Mar Rosso e il deserto, verso la libertà”. Ciò che è avvenuto millenni fa, vale ancora oggi: “La misericordia di Dio agisce sempre per salvare. È tutto il contrario dell’opera di quelli che agiscono sempre per uccidere, ad esempio quelli che fanno le guerre. Il Signore, mediante il suo servo Mosè, guida Israele nel deserto come fosse un figlio, lo educa alla fede e fa alleanza con lui, creando un legame d’amore fortissimo, come quello del padre con il figlio e dello sposo con la sposa”.
Ma ha senso – si è chiesto il Papa – parlare di scelta, predilezione, per Dio che è già Signore di tutto e di tutti? “Certo ha risposto -, Dio possiede già tutta la Terra perché l’ha creata, ma il popolo diventa per Lui un possesso diverso, speciale: la sua personale ‘riserva di oro e argento’…
Ebbene, tali noi diventiamo per Dio accogliendo la Sua alleanza e lasciandoci salvare da Lui. La misericordia del Signore rende l’uomo prezioso come una ricchezza personale che Gli appartiene, che Egli custodisce e in cui si compiace”. In conclusione, “sono queste le meraviglie della misericordia divina, che giunge a pieno compimento nel Signore Gesù, in quella nuova ed eterna alleanza consumata nel suo sangue, che con il perdono distrugge il nostro peccato e ci rende definitivamente figli di Dio (cfr. 1Gv 3,1), gioielli preziosi nelle mani del Padre buono e misericordioso”.
Il Vangelo della domenica. Anziché mormorare, ama!
Commento alla liturgia della Domenica “FIRMATO” Famiglia IV domenica tempo ordinario Anno C
AUTORE:
Paolo Tomassoni Alessandra Giovannini
E’ tempo di gridare, non di mormorare (Mt 10, 26-33). Diceva santa Caterina da Siena, in tempi bui, come i nostri: “Avete taciuto abbastanza. E’ ora di finirla di stare zitti! …a forza di silenzio il Mondo è marcito”.