Una nuova campagna di scavi, che dovrebbe riportare alla luce una nuova zona del municipio romano di Tadinum, come già promesso lo scorso autunno. Questo, in sintesi, il risultato dell’accordo raggiunto negli scorsi giorni in un incontro fra l’Amministrazione comunale di Gualdo Tadino, guidata dal sindaco Scassellati e dall’assessore Pascolini, e la Sovrintendenza regionale ai Beni archeologici, presieduta da Laura Bonomi Ponzi, accompagnata per l’occasione dai responsabili degli scavi della zona archeologica, Paolo Barconi e Simone Sisani, docenti dell’Università di Perugia. I nuovi lavori, che amplieranno di molto la superficie finora riportata alla luce, avranno inizio entro il mese di giugno e proseguiranno per tutta l’estate. Saranno oltre quaranta gli studenti della facoltà di lettere a compiere le delicate operazioni di sondaggio dell’area, schedatura e mappatura dei reperti e scavo vero e proprio, sotto la guida dei loro insegnanti. L’obiettivo non è solo quello di approfondire gli scavi nelle zone che già hanno restituito strutture murarie e reperti estremamente interessanti (primo fra tutti il frammento di una tavola umbra in bronzo), ma soprattutto quello di delimitare in maniera più precisa una zona archeologica di oltre dieci ettari di estensione, in modo da permettere al Comune di iniziare le pratiche per l’acquisizione dei terreni, che attualmente appartengono a numerosi piccoli coltivatori diretti. Alla fine dell’estate, si potrà quindi procedere alla creazione di percorsi di visita all’interno dell’area, con l’ausilio di pannelli esplicativi: sarà questo ‘ nelle intenzioni degli archeologi ‘ il primo passo per la creazione del parco archeologico di Tadinum, cui farà seguito l’apertura dell’altra area, quella della città umbra di Tarsina, sul colle dei Mori. Si tratta di un grande sforzo finanziario che, per il momento, graverà esclusivamente sulle spalle dell’Amministrazione comunale di Gualdo Tadino.
Creazione del parco archeologico di Tadinum
AUTORE:
Pierluigi Gioia